Restai seduto al volante e affrontai quello che sinora m'ero nascosto. Mi stavo portando a spasso e macinavo miglia e miglia perché non sentivo più, non vedevo più. Avevo superato i miei
limiti di capacità, come uno che continui a metter dentro cibo quando è già pieno. Ero ormai incapace di assimilare quello che mi entrava in corpo attraversongli occhi. Ciascuna montagna mi pareva identica alla precedente. Ho provato la stessa cosa al Prado di Madrid dopo aver guardato cento quadri: l'incapacità, la sazietà di vedere altro.
Era tempo di trovare un posto riparato accanto a un corso d'acqua per riposarsi.
John Steinbeck, Viaggio con Charley