Chiunque si fida della sua autorità regale, onnipotente signore di una corte grandiosa, non teme l'incostanza degli dei e abbandona il credulo animo alla prosperità, guardi me e te, o Troia: mai la fortuna ha portato prove più chiare, per dimostrare su che fragili basi si reggono i superbi.
Le troiane (prologo), Seneca
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