Rieux non rispose subito, poi disse che credeva di rendersene conto. Con tutte le sue forze egli desiderava che Rembert ritrovasse la sua donna è che tutti quelli che si amavano fossero uniti, ma vi erano decreti leggi, vi era la peste, il suo compito era fare quello che bisognava.
"No", disse Rambert con amarezza, "lei non può capire. "Lei parla il linguaggio della ragione, lei è nell'astratto".
Il dottore levò gli occhi sulla Repubblica e disse di non sapere se parlava il linguaggio della ragione, ma che parlava il linguaggio dell'evidenza, e non era necessariamente la stessa cosa. Il giornalista si aggiustava la cravatta: "Allora, significa che debbo sbrigarmela altrimenti? Ma io", ricominció in tono di sfida "lascerò questa città".
Il dottore disse che anche questo lo capiva, ma che non lo riguardava.
"Si, riguarda lei", disse Rambert, alzando il tono all'improvviso. "Sono venuto da lei dopo aver saputo che lei ha avuto gran parte nelle decisioni prese. Ho pensato, allora, che almeno per un caso lei poteva disfare quello che aveva contribuito a fare. Ma per lei è lo stesso, non ha pensato a nessuno; non ha tenuto conto di quelli che erano divisi".
Rieux riconobbe che, in un certo senso, era vero: non aveva voluto tenerne conto.
"Vedo, vedo"' fece Rambert, "lei vuole parlarmi del pubblico interesse: ma il bene pubblico è fatto dal bene di ciascuno".
Albert Camus, La peste
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