venerdì 31 gennaio 2020

Riposo azione

Il riposo non fa gli uomini felici; occorre loro l'azione è se non possono esercitarla, la creano.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Osservare un carattere

Vi è certa gente che pare non creda si possa osservare e studiare un carattere.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

mercoledì 29 gennaio 2020

Desinare d'erbe

Salomone ha avuto ragione di dire: "Val meglio un desinare d'erbe, che un bove nella stalla e l'odio."

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 28 gennaio 2020

Punti di vista differenti

Sentivo che Elena Burns considerava ogni  cosa alla luce di una fiammata invisibile a me. Poteva darsi che ella avesse ragione, ma non ero disposta ad approfondire quella faccenda.

Charlotte Bronte, Jane Eyre

Incertezza

Io passavo il tempo a esaminare e a pensare; ma le mie riflessioni erano troppo vaghe e troppo spesso interrotte per poter essere riferite.
Sapevo appena dov'ero. 
Gateshead e la mia vita passata fluttuavano dietro a me ad una distanza incommensurabile; il presente era vago e strano, e sul futuro non potevo far pronostici. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre

martedì 21 gennaio 2020

Storia

Ma cos'è mai la storia, diceva spesso don Ferrante, senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

lunedì 20 gennaio 2020

Intendersi

Il contadino che non sa scrivere, e che avrebbe bisogno di scrivere, si rivolge a uno che conosca quell'arte, scegliendolo, per quanto può, tra quelli della sua condizione, perché degli altri si perita, o si fida poco; l'informa, con più o meno ordine e chiarezza, degli antecedenti: e gli espone, nella stessa maniera, la cosa da mettere in carta. Il letterato, parte intende, parte fraintende, dà qualche consiglio, propone qualche cambiamento, dice: lasciate fare a me; piglia la penna, mette come può in forma letteraria i pensieri dell'altro, li corregge, li migliora, carica la mano, oppure smorza, lascia anche fuori, secondo gli pare che torni meglio alla cosa: perché, non c'è rimedio, chi ne sa più degli altri non vuol essere strumento materiale nelle loro mani; e quando entra negli affari altrui, vuol anche fargli andare un po' a modo suo. 
Con tutto ciò, al letterato suddetto non gli riesce sempre di dire tutto quel che vorrebbe; qualche volta gli accade di dire tutt'altro: accade anche a noi altri, che scriviamo per la stampa. Quando la lettera così composta arriva alle mani del corrispondente, che anche lui non abbia pratica dell'abbiccì, la porta a un altro dotto di quel calibro, il quale gliela legge e gliela spiega. Nascono delle questioni sul modo d'intendere; perché l'interessato, fondandosi sulla cognizione de' fatti antecedenti, pretende che certe parole voglian dire una cosa; il lettore, stando alla pratica che ha della composizione, pretende che ne vogliano dire un'altra. Finalmente bisogna che chi non sa si metta nelle mani di chi sa, e dia a lui l'incarico della risposta: la quale, fatta sul gusto della proposta, va poi soggetta a un'interpretazione simile. Che se, per di più, il soggetto della corrispondenza è un po' geloso; se c'entrano affari segreti, che non si vorrebbero lasciar capire a un terzo, caso mai che la lettera andasse persa; se, per questo riguardo, c'è stata anche l'intenzione positiva di non dir le cose affatto chiare.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Iniquità e credulità

Non sapevate che, se l'uomo promette troppo spesso più che non sia per mantenere, minaccia anche non di rado, più non s'attenti poi di che commettere? Non sapevate che l'iniquità non si fonda soltanto sulle sue forze, ma anche sulla credulità altrui?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

sabato 18 gennaio 2020

Fantoccio di sé stesso

Il berretto da cuoco, sissignore! E sbatta le uova! Lei crede, con codeste uova che sbatte, di non aver poi altro per le mani? Sta fresco! Ha da rappresentare il guscio delle uova che sbatte! 
Gli Attori torneranno a ridere e si metteranno a far commenti tra loro ironicamente. 
Silenzio! E prestino ascolto quando spiego! 
Rivolgendosi di nuovo al Primo Attore: 
Sissignore, il guscio: vale a dire la vuota forma della ragione, senza il pieno dell'istinto che è cieco! Lei è la ragione, e sua moglie l'istinto: in un giuoco di parti assegnate, per cui lei che rappresenta la sua parte è volutamente il fantoccio di se stesso.

Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca di autore

Capacità di identificarsi

II cavaliere Charles Auguste Dupin, l'investigatore di Poe, poneva a precetto di ogni investigazione la capacità di identificarsi, immedesimarsi. Precetto
valido, assolutamente anche al di fuori di quel genere letterario denominato «poliziesco».

Leonardo Sciascia, L'affaire Moro 

Il dramma è tutto qui

Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi — veda— si crede «uno» ma è vero: è «tanti», signore, «tanti», secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi: «uno» con questo, «uno» con quello — diversissimi! E con l'illusione, intanto, d'esser sempre «uno per tutti», e sempre «quest'uno» che ci crediamo, in ogni nostro atto. Non è vero! non è vero!

Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore 

Pietrificata ideologia

...bisogna dire del nemico, dei carcerieri. E principalmente riconoscere a questo nemico, a  questicarcerieri, un'etica che
appunto si potrebbe dire carceraria: maturata sulla lettura - o sul sentito dire dei testi di Foucault o foucaultiani (anche se di una simile etica o di un
simile formalismo si possono reperire esempi più rozzi nel brigantaggio meridionale politico o non). Figli, nipoti pronipoti del comunismo stalinista, gli uomini delle Brigate rosse hanno però
respirato la polemica del «sorvegliare e punire» e introdotta questa esile vena libertaria nella loro pietrificata ideologia. 

Leonardo Sciascia, L"affaire Moro

giovedì 16 gennaio 2020

Disciplina

- Oh, che disciplina è codesta, interruppe ancora sorridendo Federigo, - che i soldati esortino il generale ad aver paura? -

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

mercoledì 15 gennaio 2020

Passione

La passione, come un cavallo divenuto tutt'a un tratto restìo per un'ombra, non voleva più andare avanti.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Provvidenza

E poi la Provvidenza m'ha aiutato finora; m'aiutera anche per l'avvenire.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Strada dell'iniquità

La strada dell'iniquità, dice qui il manoscritto, è larga; ma questo non vuol dire che sia comoda: ha i suoi buoni intoppi, i suoi passi scabrosi; è noiosa la sua parte, e faticosa, benché vada all'ingiù.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Portato dal vento?

Chi vedendo in un campo mal coltivato un erbaccia, per esempio un bel lapazio, volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturo nel campo stesso, o portatovi dal vento, o lasciatovi cader da un uccello, per quanto ci pensasse , non ne verrebbe mai a una conclusione.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Allontanare il fuoco dalla paglia.

Allontanare il fuoco dalla paglia. Alle volte in soggetto che in un luogo non fa bene, o che può esser causa di qualche inconveniente, riesce a meraviglia in un altro.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Curar più punti

Alle volte è meglio avere a che fare con uno che sia sopra molti individui che con un solo di questi, il quale non vede che la sua causa, non sente che la sua passione, non cura che il suo punto; mentre l'altro vede in un tratto cento relazioni, cento conseguenze, cento interessi, conto cose da scansare, cento cose da salvare. È si può quindi prendere da cento parti.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Dio da mettere in campo

Dio, Dio - interruppe l'innominato: - sempre Dio: coloro che non possono difendersi da sé, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato.

Alessandro manzoni, I promessi sposi 

lunedì 13 gennaio 2020

Mitragliatrice

Devi essere una mitragliatrice figliolo, devi essere come quello che mangiava fulmini e cacava i tuoni, capito?

Rocky 

venerdì 10 gennaio 2020

Servizio al prossimo

Una mano lava l'altra e tutt'e due lavano  il viso. Non siamo obbligati a far servizio al prossimo?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

giovedì 9 gennaio 2020

Capire un malvagio

Non c'è niente di più facile che condannare un malvagio, niente di più difficile che capirlo.

Fedor Dostoevskij 

Menzogna enorme

"Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà."

JOSEPH GOEBBELS 

Popolarità?

L'uomo era gradito alla moltitudine, per quella tariffa di sua invenzione così favorevole a' compratori, e per quel suo eroico star duro contro ogni ragionamento in contrario.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Tumulti popolari

Ne' tumulti popolari c'è sempre un certo numero d'uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto per ispinger le cose al peggio; propongono, promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a  illanguidire: non è mai troppo per costoro; non voterebbero che il tumulto avesse né fine né misura. 

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

mercoledì 8 gennaio 2020

Guazzabuglio del cuore

Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Cap X

lunedì 6 gennaio 2020

Addio monti

Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti. Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi