Egli infatti sognava anche in quel momento. Il vino bevuto gli fermentava dentro; e lì, nel tepore e nella quiete della camera in penombra, l'ubriachezza gli cresceva come la febbre.
Gli pareva di non potersi più muovere di lì; ma ci stava bene; aveva l'impressione di essere come un corpo liquido dentro un vaso di cristallo. E vedeva una grande pianura verde con tanti piccoli cespugli dorati, e un popolo di farfalle variopinte che svolazzavano intorno, si incrociavano, si univano, si separavano, andavano incontro ad altre, ad unirsi di nuovo, a separarsi di nuovo. Tutto procedeva bene, armoniosamente, in una danza fatta di silenzio, di dolcezza, di voluttà. Perché nella vita degli uomini non poteva procedere così?
Grazia Deledda, L'incendio nell'uliveto
Nessun commento:
Posta un commento