venerdì 24 novembre 2023

Follia e ragione

Mio dio, che cosa ho fatto? 
La mia ragione, dov'è finita? Un demone mi ha colpito: sono pazza! Che sciagura, ahimè! Coprimi di nuovo i volto, mia nutrice: provo vergogna per quel che ho detto. Coprimi il volto: lacrime mi scendono dagli occhi, non oso alzare lo sguardo intorno a me. 
La folia è una sventura, ma riacquistare la ragione è sofferenza. 
Meglio morire senza saper nulla.

Euripide, Ippolito

giovedì 23 novembre 2023

Cuore e cervello

Una sciocca col cuore ma senza cervello è una sciocca altrettanto infelice di una col cervello ma senza cuore. E una vecchia verità. E allora io sono una sciocca col cuore e senza cervello, e tu sei una sciocca col cervello ma senza cuore: tutt'e due siamo infelici, tutt'e due soffriamo.

Fedor Dostoevskij, L'idiota 

mercoledì 22 novembre 2023

Simpatia per gli asini

L'ambiente estraneo mi uccideva. Mi ricordo che mi risvegliai completamente da tutte queste tenebre una sera a Basilea, al mio arrivo in Svizzera, e a risvegliarmi fu il raglio di un asino, una sera al mercato cittadino. Quell'asino mi colpì enormemente e chissà perché mi piacque in modo straordinario, e contemporaneamente mi parve che d'un tratto tutto si snebbiasse nella mia testa.» «Un asino? Che strano» osservò la generalessa, «anzi, no, non c'è nulla di strano, qualcuna di noi potrebbe anche innamorarsi di un asino» osservò guardando corrucciata le ragazze che ridevano; «è successo anche nella mitologia. Continuate, principe. » «Da allora amo enormemente gli asini. È addirittura una sorta di simpatia che sento dentro di me. Mi misi a chiedere informazioni su di loro, perché prima non ne avevo mai veduti, e immediatamente mi convinsi che erano animali utilissimi, gran lavoratori, forti, pazienti, poco costosi, tolleranti, e grazie a quell'asino d'un tratto tutta la Svizzera cominciò a piacernmi, cosicché se ne andò del tutto la tristezza di prima.»

Ferie Dostoevskij, L'idiota 

venerdì 3 novembre 2023

Assenza di confronto

Prendeva i suoi pasti con uomini simili a lui, che si riunivano in circoli chiusi, cosí da impedire l'accesso a qualsiasi idea o influenza estranea. Anche la sua vita religiosa era costituita dalla sua loggia e dalla sua chiesa, tutt'e due bene appartate e protette. Ogni settimana, usava passare una serata a giocare a poker con uomini talmente identici a lui, che la partita risultava molto ben equilibrata: e ciò induceva nei componenti del gruppo la persuasione di essere degli ottimi giocatori di poker. Dovunque andasse, il signor Pritchard non era un individuo, ma uno degli elementi che componevano una data società industriale, un dato circolo, una data loggia, o congregazione religiosa, o partito politico. I suoi pensieri e le sue idee non erano sottoposti mai a nessuna critica, poiché egli di sua spontanea volontà frequentava solo persone del suo proprio stampo. Leggeva un giornale scritto da uomini del suo gruppo, per il suo gruppo. I libri che entravano in casa sua erano scelti da un comitato che aveva cura di eliminare tutto quanto avrebbe potuto irritarlo. 

John Steinbeck, La corriera stravagante