Prendeva i suoi pasti con uomini simili a lui, che si riunivano in circoli chiusi, cosí da impedire l'accesso a qualsiasi idea o influenza estranea. Anche la sua vita religiosa era costituita dalla sua loggia e dalla sua chiesa, tutt'e due bene appartate e protette. Ogni settimana, usava passare una serata a giocare a poker con uomini talmente identici a lui, che la partita risultava molto ben equilibrata: e ciò induceva nei componenti del gruppo la persuasione di essere degli ottimi giocatori di poker. Dovunque andasse, il signor Pritchard non era un individuo, ma uno degli elementi che componevano una data società industriale, un dato circolo, una data loggia, o congregazione religiosa, o partito politico. I suoi pensieri e le sue idee non erano sottoposti mai a nessuna critica, poiché egli di sua spontanea volontà frequentava solo persone del suo proprio stampo. Leggeva un giornale scritto da uomini del suo gruppo, per il suo gruppo. I libri che entravano in casa sua erano scelti da un comitato che aveva cura di eliminare tutto quanto avrebbe potuto irritarlo.
John Steinbeck, La corriera stravagante
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