domenica 25 febbraio 2024

Pensare anche a noi

"È molto bello e gentile, da parte tua," osservò Carlotta, "prendere tanta parte alle vicende del tuo amico. Ma permetti che ti chieda di pensare anche a te, anche a noi."

Wolfgang Goethe, Le affinità elettive 

sabato 17 febbraio 2024

Meglio uscire

Decisero di andare a teatro. Era una tradizione fra loro di non essere mai troppo stanchi per niente, e trovavano che questo, nell'insieme, rendeva le giornate migliori e metteva le serate più a posto.

Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte

domenica 4 febbraio 2024

Unicità altrui

Ma essere accolti per un attimo nel mondo di Dick Diver era un esperienza indimenticabile: lui riservava attenzioni speciali e riconosceva la fiera unicità del destino altrui, sepolto sotto chissà quanti anni di compromessi. In poco tempo conquistava tutti, trattandoli con squisito riguardo e con un garbo così deciso e intuitivo da poter essere studiato solo per i suoi effetti.

Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte

Suscitare un amore affascinato e acritico

Si entusiasmava a dismisura per cose di poco conto, generando negli altri un virtuosismo straordinario. Se si escludevano poche persone tenaci e perennemente sospettose, Dick aveva il potere di suscitare un amore affascinato e acritico. Il contraccolpo arrivava quando si rendeva conto dello spreco e dello sperpero che ne derivavano. A volte ripensava con stupore alle carnevalate che aveva organizzato per guadagnarsi quell'affetto, come un generale che osservi un massacro ordinato da lui per appagare un impersonale sete di sangue. 

Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte

giovedì 1 febbraio 2024

Fuga e rinascita

Mentre se ne stava seduto sul balconcino la brezza tiepida gli accarezzava le guance solcate dalle rughe. Il sole gli riscaldava e gli risanava le articolazioni indolenzite, tanto che di giorno in giorno si muoveva con maggiore scioltezza. Tutte le mattine andava a lavorare al mercato ittico, aiutava a vendere i carichi che arrivavano ogni mattina con i pescherecci. Lì non c'era nessuno che cercasse di togliere agli anziani il diritto di rendersi utili. Si sentiva anzi più rispettato e apprezzato di quanto non gli fosse mai capitato in vita sua, e piano piano aveva cominciato a fare amicizia nel paesino. Certo, con la lingua andava così così, ma se la cavava egregiamente anche grazie ai gesti e alle buone intenzioni. Comunque il suo vocabolario stava crescendo, per quanto lentamente. Inoltre un bicchierino o due dopo una bella giornata di lavoro lo aiutavano ad allentare l'impaccio della timidezza e con sua sorpresa facevano di lui quasi un chiacchierone. Li seduto sul suo balconcino a guardare il verde rigoglioso che sfumava nell'acqua più 
azzurra che avesse mai visto, Eilert sentì che più vicino di così al paradiso non sarebbe mai arrivato. Una tardiva spezia nella sua esistenza era il flirt quotidiano con l'esuberante Rosa, la padrona della pensione. Ogni tanto Eilert si trastullava con l'idea che potesse diventare qualcosa di più. D'altra parte l'attrazione c'era, su questo non aveva dubbi, e in fondo l'essere umano non era stato creato per vivere da solo.

Camilla Lackberg, La principessa di ghiaccio