Per il futuro, anch'io imparerò a piegarmi agli dei, a venerare gli Atridi. Sono loro che comandano, e bisogna cedere. E perché no? Anche le forze più potenti e tremende si piegano a potenze superiori: l'inverno con le sue nevi si arrende all'estate ricca di frutti, e la volta scura della notte cede il passo al giorno dai cavalli, bianchi, perché rifulga nel suo splendor. Il soffio dei venti terribili, placandosi, placa il lamento del mare e il sonno che tutto doma, dopo avere incatenato, discioglie, non imprigiona per sempre. Perché io non dovrei imparare a essere saggio? Ho appena compreso che il nemico merita odio, ma fino a un certo punto, perché un giorno potrebbe anche amarci.
Sofocle, Aiace
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