venerdì 21 luglio 2017

Lavoro ed eterno

Ci fu in tempo in cui ciascuno sapeva l'ora della propria morte, ma quando in giorno Cristo discese sulla terra si accorse che alcuni contadini avevano smesso di coltivare i loro campi e vivevano nel peccato. Cristo allora riproverò uno di loro della sua ignavia, e questi per tutta risposta brontolò: "Perché dovrei ancora seminare la terra, visto che al momento del raccolto io non ci sarò più?". Cosi Cristo si rese conto che non era bene per gli uomini sapere quando sarebbero morti, e li privò di questa conoscenza. Da allora in poi i contadini devono lavorare i campi fino all'ultimo momento, come vivessero in eterno, e proprio questo è bene, perché solo il lavoro ci rende partecipi dell'eterno. 

Stefan Zweig, Momenti fatali 

Nessun commento:

Posta un commento