Ora so cos'è la paura e cosa il sollievo.
Paura, quando di notte, disteso con altri dodici su tre tavolacci, senti arrivare un treno e nel buio tendi l'orecchio per capire ciò che accade - perché chissà quanti saranno i nuovi arrivati che spartiranno con te il tavolaccio, o quanti nel giro di mezz'ora, saranno cacciati per fare posto ai nuovi arrivati. E chissà se anche tu farai parte dei cacciati.
Ed è sollievo, quando senti che ad Auschwitz il treno ho solo rallentato senza fermarsi, che già prosegue per le poche centinaia di metri verso la rampa di Birkenau - il che come sai significa che coloro che avrebbero potuto contendenti lo spazio sui tavolacci e tutti coloro che stanno transitando dietro le baracche del tuo blocco, fra venti minuti saranno già fumo che sale per il camino.
Gunther Anders, Discesa all'Ade
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