martedì 26 novembre 2019

Bottoni

La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un'ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Dietro a un libro

Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c'è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è un pensiero che non avevo mai avuto prima di questa notte.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Qualcosa di speciale

Ci dev'essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

lunedì 25 novembre 2019

Il tempo si è assopito

Libri gli bombardano le spalle, le braccia, il viso volto all'insù. Un volume scese, quasi docilmente, come in colombo bianco, tra le sue mani, le ali tremula. Nella luce fioca, vacillante, una pagina rimase aperta e ferma ed era come una penna nivea, con le parole delicatamente dipintevi sopra. In tutta quella confusione, quella fretta, Montag ebbe soltanto il tempo di leggere una riga, ma quella riga gli fiammeggiò nella mente nel minuto successivo come se vi fosse stata impressa con il ferro rovente. "Il tempo si è assopito nel gran sole del meriggio".

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

venerdì 22 novembre 2019

Ascolto

Non siete come gli altri. Ne ho visti alcuni; so di che si tratta. Quando parlo, voi mi guardate. Quando dissi non so più che cosa della luna, avete guardato la luna, la notte passata. Gli altri non farebbero mai così. Gli altri se ne andrebbero di punto in bianco, piantandomi in asso con le mie chiacchiere. O mi farebbero delle minacce. Nessuno  ha più tempo per gli altri. Voi siete uno dei pochissimi che mi danno retta. Ecco perché mi sembra tanto strano che siate nelle squadre d'incendio. Non mi pare giusto; in certo qual modo è una cosa che non vi somiglia.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

giovedì 21 novembre 2019

Raccogli dettagli

«Dottore, «ma perché stiamo facendo questo?».
«Guardati intorno, raccogli dettagli, impressioni e ascolta. II nostro lavoro è tutto lì».

Antonio Manzini, Non è stagione 

mercoledì 20 novembre 2019

Riso sereno e cordiale

Delle risate giungevano sul prato color di luna dalla casa di Clarisse e di suo padre e di sua madre e dello zio, che sorridevano dolcemente affettuosi. Soprattutto, il loro riso era sereno e cordiale, per nulla forzato, e veniva da quella casa così sfarzosamente illuminata la notte, mentre tutte le altre case se ne stavano chiuse in sé nel buio.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Stiamo in troppi

"Siamo in troppi" pensava intanto.
"Siamo in miliardi di esseri su questa terra e miliardi e miliardi sono troppi. Non ci conosciamo tra noi. Nessuno conosce qualcuno degli altri. Sconosciuti vengono a violare la tua intimità."

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

martedì 19 novembre 2019

Ridurli in cenere

«Mi permettete una domanda? Da quanto tempo lavorate agli incendi?»
«Da quando avevo vent'anni, dieci anni fa.»
«Non leggete mai qualcuno dei libri che bruciate?»
Lui si mise a ridere:
«Ma è contro la legge!»
«Oh, già, certo.»
«E un bel lavoro, sapete. Il lunedi bruciare i luminari della poesia, il mercoledi Melville, il venerdi Whitman, ridurli in cenere e poi bruciar la cenere. È il nostro motto ufficiale»

Roy Bradbury, Farenight 451

martedì 12 novembre 2019

Per amor del cielo

- Ah! no, Renzo, per amor del cielo! gridò Lucia. - No, no, per amor del cielo! Il Signore c'è anche per i poveri; e come volete che ci aiuti, se facciam del male?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

A letto con la febbre

È accaduto più d'una volta a personaggi di ben più alto affare che don Abbondio, di trovarsi in frangenti così fastidiosi, in tanta incertezza di partiti, che parve loro un ottimo ripiego mettersi a letto con la febbre. Questo ripiego, egli non lo dovette andare a cercare, perché gli si offerse da sé. La paura del giorno avanti, la veglia angosciosa della notte, la paura avuta in quel momento, l'ansietà dell'avvenire, fecero l'effetto.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

lunedì 11 novembre 2019

Vaso di terra cotta

Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a  viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Offesa e alleanza

L'uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d'essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que' tempi, portata al massimo la tendenza degl'individui a tenersi collegati in classi, a formarne delle nuove, e a procurare ognuno la maggior potenza di quella a cui apparteneva. 

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

sabato 9 novembre 2019

Ci vuole saggezza

Ride poco e soprattutto con gli occhi perché, come dice riferendosi alla "risata omerica di Louis Amstrong", "per riderci sopra, in generale, ci vuole saggezza".

Paolo Conte

mercoledì 6 novembre 2019

Al limite del ridicolo

Per difendere la sua rispettabilità, le cosa che diceva erano sempre politicamente corrette, retoriche, al limite del ridicolo. Doveva apparire un uomo giusto, coerente, un servitore del paese, attento ai bisogni di quella comunità che l'aveva eletto. Insomma, sebbene i suoi pensieri andassero a nord, quello che gli usciva dalla bocca doveva per forza andare a sud.

Antonio Manzini, La costola di Adamo 

martedì 5 novembre 2019

Neve

I lampioni stradali erano già accesi e nella luce giallognola ne volavano a centinaia come falene, lenti e maestosi. Uno cadde sulla guancia di Rocco. Lui se l'asciugò. Alzò gli occhi verso il cielo color acciaio e li vide cadergli addosso a decine. Spuntavano dal buio e prendevano corpo a pochi metri da lui. Si immaginò di essere un'astronave che viaggiava alla velocità della luce e quei puntini che gli venivano incontro erano in realtà stelle e galassie che profondità misteriose del cosmo.

Antonio Manzini, La costola di Adamo 

lunedì 4 novembre 2019

Banche e metafisica

Mio padre. che era un piccolo borghese, passò tutta la vita in case d'affitto, senza mai sentire l'esigenza di possederne una. Oggi non c'è rivoluzionario che non voglia essere proprietario della casa in cui abita; che non si getti nei debiti, nei mutui venticinquennali, per il possesso di una casa. L'idea dell'eternità, l'idea dell'inferno, si sono contratte nei mutui bancari venticinquennali. Sono le banche che amministrano la metafisica. 

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

Matrimonio

Dopo quindici anni di vita in comune, un uomo come lui è un libro aperto per una donna come me. Un libro molto sciocco, molto noioso.

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

Non ci vedono

"Ma perché non te ne vai in Svizzera anche tu? In Svizzera, in Germania... La Germania è a due passi dalla Svizzera."
"Ci sono già stato in Germania, per tre mesi... Ma io dico: l'uomo non è un cane... Può starsene straregnato, in un paese non suo, a soffrire perché tutto gli manca" accennò alla chiesa, alla piazza intorno, al cielo che si struggeva nell'oro del tramonto "ma il diritto non deve levarglielo nessuno,"
"Il diritto? E che, non ti pagavano?"
"Mi pagavano, il conto ad ogni venerdi sera tornava fino al centesimo: onesti, precisi. Ma io voglio dire il diritto di essere come ora qui: che ci siamo appena conosciuti, ma lei e una persona e io sono una persona, e siamo uguali, e parliamo... Con loro invece è diverso: non ci vedono, ecco, non ci vedono... E uno si sente come una mosca appesa a
un filo di ragno, a dondolare su quei loro bicchieri di birra... La birra! Cristo santo, la birra!...

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

domenica 3 novembre 2019

Molti al comando

Non è certo un bene se si è molti al comando; uno sia il capo, uno soltanto il re, a cui dette il figlio di Crono scettro e leggi, perché regni sugli altri.

Iliade

sabato 2 novembre 2019

Sazio e digiuno

Il sazio non crede a chi è digiuno.

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino