Un viaggio è una persona a sé; non ce ne sono due simili. E sono inutili progetti, garanzie, controlli, coercizioni. Dopo anni di lotta scopriamo che non siamo noi a fare il viaggio; il viaggio che fa noi. Guide, orari, prenotazioni, inevitabili e rigidi, vanno diritti a naufragare contro la personalità del viaggio. Solo quando abbia riconosciuto tutto questo, il vagabondo in vitro può abbandonarsi e accettare la realtà. Soltanto allora cadono le frustrazioni. In questo, un viaggio è come un matrimonio. La maniera sicura per sbagliare è credere di tenerlo sotto controllo.
John Steinbeck, Viaggio con Charley
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