sabato 29 maggio 2021

Abitudine alla morte

Neanche un medico vecchio come me si abitua alla morte. 

La mennulara, Simonetta Agnello Hornby

Montagna, scuola di carattere

Io credo fermamente nell'insegnamento della natura, perciò sono convinto che la montagna con le sue bellezze, le sue leggi severe, costituisca oggi ancor meglio dì ieri una delle più valide scuole del carattere: perché lassù si impara soprattutto a soffrire. 

Le mie montagne, Walter Bonatti

domenica 16 maggio 2021

Mettercela tutta

«Se ce la metto tutta, non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia d'oro, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. È tutto qui.» 

Ian Thorpe, pluricampione olimpico 

sabato 1 maggio 2021

La solita storia

Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia. 
E con questo? 
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. 
E la storia, del resto, è in funzione della geografia. 
Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia, ma non modificano un bel niente, perché, un bel giorno, tutto andrà a catafascio. 
E le acque ingoieranno i ponti, e romperanno le dighe, e riempiranno le miniere; crolleranno le case e i palazzi e le catapecchie, e l'erba crescerà sulle macerie e tutto ritornerà terra. 
E i superstiti dovranno lottare a colpi di sasso con le bestie, e ricomincerà la storia. 
La solita storia. 
Poi, dopo tremila anni, scopriranno, sepolto sotto quaranta metri di fango,un rubinetto dell'acqua potabile e un tornio della Breda di Sesto San Giovanni e diranno: "Guarda che roba!" 
E si daranno da fare per organizzare le stesse stupidaggini dei lontani antenati. 
Perché gli uomini sono delle disgraziate creature condannate al progresso, il quale progresso porta irrimediabilmente a sostituire il vecchio Padreterno con le nuovissime formule chimiche. 

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Ironia

"Tutto bene, come mi avevate suggerito voi." 
"Bravo, don Camillo. Ma, dimmi un po', ti avevo anche suggerito di prenderlo per i piedi e buttarlo dentro nel fosso?" 
Don Camillo allargò le braccia. 
"Veramente non ricordo bene. Il fatto è che a lui non gli andava molto di vedere un prete in bicicletta da corsa e allora ho fatto in modo che non mi vedesse più." "Capisco. E' già tornato?" 
"Arriverà fra poco. Vedendolo cadere nel fosso ho pensato che ritornando su un po' bagnato si sarebbe trovato impicciato con la bicicletta, e allora ho pensato di tornare solo con tutt'e due le biciclette.

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Al mattino

Mia madre mi consegnava ogni mattina una cesta di pane, un sacchetto di mele o di castagne dolci, mio padre ci metteva in riga nell'aia e ci faceva dire ad alta voce il Pater Noster: poi andavamo con Dio e tornavamo al tramonto. 

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Teoria filosofica dell’amore

Lucchesi si chiese cosa ci stesse facendo in quel posto e a quell'ora, con un interlocutore che pareva sul punto di appisolarsi. Si sbagliava. 

«Una vera e propria teoria filosofica dell'amore», attaccò Ambrogio, «si ha soltanto con Platone: oggetto immediato dell'amore sono le cose belle che piacciono alla vista; ma la bellezza sensibile non è che ìl riflesso della bellezza intellegibile che splende nell'eterna Idea. Ora, se l'anima s'arresta al piacere sensuale, si perde nelle fallaci seduzioni dell'Afrodite pandemia o Venere volgare; se invece riconosce, al di sopra del mondo fenomenico, la suprema realtà del Bello ideale, sì eleva sospinta dall'Afrodite efebica o Venere celeste, verso la contemplazione del Bello» intellegibile che è anche conoscenza del Vero e Amore del Bene.

Gianni Simoni, Contro ogni evidenza 

Esserci

Hand, sei tu quello di cui non riuscivamo a fidarci. Quando c'era qualcosa da fare non eri tu quello a cui ci affidavamo. Io andavo da Jack e Jack veniva da me. Io mi fidavo di Jack. Mi fido anche di te, ma io ero sempre ben cosciente, tutti noi lo eravamo, che tu non ci saresti stato, non sempre almeno. Di solito c'erìi, ma è che bisogna essere presenti sempre. In buona parte essere uomini significa semplicemente esserci, Hand. 

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Immortalità per gli atei

«Ma non serve a nulla» dissi io «se non ne hai alcuna consapevolezza.» 
«Sì, certo. Ma se ci si pensa bene, forse noi non moriamo. Se combini il paradigma della fisica quantistica con l'idea della soggettività del tempo, sostanzialmente salta fuori che siamo vivi in mille posti nello stesso tempo, nel corso di un infinito presente.» 
«Il punto fondamentale è che questa è di fatto l'immortalità per gli atei» disse Hand «e non c'è alcun bisogno di aspettare chissà che genere di avanzamento tecnologico. » 
La prospettiva suonava attraente, Consapevolezza o meno, essere vivo, sempre, in qualche luogo.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Teletrasportati

«Be', c'è un tizio di nome Deutsch che ha preso la teoria dei quanti e l'ha applicata a tutto. A tutta l'esistenza. Sai che cos'è la teoria dei quanti, no? Max Planck?» 
«Vai avanti» dissi. Che testa di cazzo. 
«A ogni modo» continuò «la teoria dei quanti dice che gli atomi non sono entità dure e concrete piazzate lì come frutta di cera o qualcosa di solido e tangibile. Sono volubili a livello subatomico. Vanno e vengono. Appaiono e scompaiono. Occupano luoghi differenti nello stesso istante. Possono essere teletrasportati. Gli scienziati ci sono arrivati per davvero.» 

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Equilibrio newtoniano

— Noi picchiavamo i bambini. Li spingevamo giù dalle scarpate. Correvamo dietro a quella ragazzina ritardata, Jenny Ferguson, e una volta le abbiamo anche strappato il vestito. Ti ricordi, testa di cazzo? Siamo stati noi a fare quelle cose, e questa è la ricompensa. Esiste un equilibrio. Ogni cosa esiste in perfetta opposizione newtoniana. 
— Tu sei completamente fuori. 
— E in arrivo c'è dell'altro. Troppo spesso ho agito con immotivata violenza e adesso questa cosa si ritorce contro di me.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità 

Demoni e velocità

— Ma non capisci che per tutto il tempo in cui abbiamo viaggiato, quasi ogni minuto, loro erano con me, che sono sempre con me? Io ti ho dato solo una testimonianza irrisoria della loro presenza. Quando stringi la mia mano è la loro che stringi. Quando metto i gomiti sul tavolo per mangiare o per guardare dall'altra parte del tavolo e parlarti, loro mangiano con me, parlano attraverso di me. 
— Non lo sapevo. 
— Gli unici momenti in cui non sono con me sono quelli in cui la velocità è eccessiva per loro, quando l'azione e il movimento prendono il sopravvento e occupano tutto lo spazio. Ma non appena il movimento si arresta, ecco che tornano. Quando i miei occhi cessano di muoversi, eccoli arrivare.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità 

Verità rotonda

Tutto quello che volevo era la verità, la più semplice e diretta possibile, non come prodotto di dialettica ma sui generis: la verità! Tutti conoscevamo la verità, eppure insistevamo nel distorcere le cose, in modo tale da sembrare in radicale disaccordo su qualunque argomento; per esempio, e prima di tutto, sul fatto che ogni cosa ha due facce, quando invece è assolutamente ovvio che non è vero, che ce n'è una e una soltanto: proprio come questa terra, anche la verità è rotonda, non ha due facce, è rotonda.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità