sabato 1 maggio 2021

La solita storia

Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia. 
E con questo? 
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. 
E la storia, del resto, è in funzione della geografia. 
Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia, ma non modificano un bel niente, perché, un bel giorno, tutto andrà a catafascio. 
E le acque ingoieranno i ponti, e romperanno le dighe, e riempiranno le miniere; crolleranno le case e i palazzi e le catapecchie, e l'erba crescerà sulle macerie e tutto ritornerà terra. 
E i superstiti dovranno lottare a colpi di sasso con le bestie, e ricomincerà la storia. 
La solita storia. 
Poi, dopo tremila anni, scopriranno, sepolto sotto quaranta metri di fango,un rubinetto dell'acqua potabile e un tornio della Breda di Sesto San Giovanni e diranno: "Guarda che roba!" 
E si daranno da fare per organizzare le stesse stupidaggini dei lontani antenati. 
Perché gli uomini sono delle disgraziate creature condannate al progresso, il quale progresso porta irrimediabilmente a sostituire il vecchio Padreterno con le nuovissime formule chimiche. 

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

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