domenica 30 novembre 2025

La differenza dell’arte

Tutto, ogni attività umana che andasse oltre la semplice funzionalità pratica, poteva essere criticata allo stesso modo: l'arte, la musica, il teatro. Eppure, tutte quelle cose facevano la differenza; una grossa differenza, in molti casi. I lettori della rivista di Isabel venivano influenzati dalla conversazione compresa tra le due copertine: se non altro, il salotto della loro immaginazione etica si faceva più ampio. E questo doveva di sicuro avere qualche riflesso sul modo in cui affrontavano il mondo, anche nelle più piccole transazioni della vita: una consapevolezza del dolore altrui qui, una parola di conforto là. Certo, non si accoglieva la gentilezza nella propria vita per aver contemplato le idee di Hobbes (l'egoista Hobbes) e Hume (il buon Davey, cosi generoso), ma erano cose che non guastava conoscere. Ed era li che la filosofia contava davvero: metteva in luce le scelte di fondo dietro tutte le domande quotidiane sulla carità, la comprensione e la semplice correttezza; era il cima, lo sfondo sul quale si dibattevano le questioni pratiche.

Alexander McCall Smith, L'arte perduta della gratitudine 

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