La stranezza di quegli occhi ricordava l'idiozia misteriosa degli animali, i quali non con la mente, ma con un senso dei loro corpi vulnera-bili, «sanno» il passato e il futuro di ogni destino. Chiamerei quel senso - che in loro è comune, e confuso negli altri sensi corporei - il senso del sacro: intendendosi, da loro, per sacro, il potere universale che può mangiarli e annien- tarli, per la loro colpa di essere nati.
Elsa Morante, La Storia