domenica 16 febbraio 2025

Sorpresa dalla morte

I primi che la trovarono furono dei barcaioli che tornavano all'alba dalla pesca notturna; e da principio la credettero una suicida, portata a riva dalle correnti marine. Ma invero la posizione dell'annegata, e le condizioni del suo corpo, non s'accordavano con quella conclusione frettolosa. Essa giaceva dentro il limite della battigia, ancora bagnato della marea recente, in una posa rilasciata e naturale, come chi viene sorpreso dalla morte in uno stato d'incoscienza o di sonno. La testa le poggiava sulla sabbia, che il lieve deflusso aveva lasciato liscia e nitida, senza alghe né detriti; e il resto della persona le stava adagiato per intero sul grande mantello da uomo che, fermato al collo dalla fib-bia, si stendeva spalancato ai suoi lati, tutto intriso d'acqua. Il vestituccio di seta artificiale, madido e lisciato dall'acqua, aderiva compostamente al suo corpo sottile, che appariva incolume, non gonfio né maltrattato come si mostrano di solito i corpi restituiti dalle correnti. E i minuscoli garofani cilestrini stampati sulla seta risaltavano come nuovi, ravvivati dall'acqua, contro il fondo bruno del mantello. L'unica violenza del mare, era stata di toglierle via le scarpette e di scioglierle i capelli che, nonostante l'età, le rimanevano lunghi e abbondanti, e solo in parte incanutiti: così che adesso, zuppi d'acqua, parevano tornati neri, e le si erano disposti tutti su un lato, quasi con grazia.

Elsa Morante, La Storia

domenica 9 febbraio 2025

Manovrare i clienti

«Vede, signor commissario, lei non ci crederà, ma i clienti sono un po' come le donne. Parrebbe uno scherzo: eppure... Bisogna saperli prendere. Una pazienza, certe volte! Dove occorre che uno aspetti, saper aspettare: star lì, sotto la panca di sasso, cogli occhi addormentati, ma pronti al balzo come un gatto in amore. Dove occorre invece la manovra, manovrare... prima che ci arrivi quell'altro, la concorrenza, voglio dire. 

Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Nuove forze operanti nella società italiana

Le nuove forze operanti nella società italiana quel rinnovamento profondo che, atteggiatosi all'antica severità o almeno alla faccia severa de littori, aveva però, già preso l'aire dalla loro dotazione di bastoncelli (mazzetto di stecchi rilegati strinti d'attorno il fusto della scure, non soltanto emblematico), si addiedero poi senza sciuparsi nei filosofemi (primum vivere) a lastricare de più verbosi buoni propositi la patente via dell'inferno.

Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

domenica 2 febbraio 2025

Hitler e Mussolini

Fra i due sventurati falsari, diversi per natura, c'erano pure delle somiglianze inevitabili. Ma di queste, la piú interna e dolorosa era un punto di debolezza fondamentale: l'uno e l'altro, interiormente, erano dei falliti e dei servi, e malati di un sentimento vendicativo d'inferiorità. È noto che un tale sentimento lavora dentro le sue vittime con la ferocia di un roditore incessante, e spesso le ricompensa coi sogni. Mussolini e Hitler, a loro modo, erano due sognatori; ma qui si manifesta la loro diversità nativa. La visione onirica del «duce» italiano (rispondente a una sua voglia materiale di vita) era un festival da commedia, dove tra labari e trionfi lui, vassalluccio d'intrallazzo, recitava la parte di certi antichi vassalli beatificati (i cesari, gli augusti...) sopra una folla vivente umiliata al rango di fantoccio. Mentre invece l'altro (impestato da un vizio monotono di necrofilia e laidi terrori) era succube semi-conscio di un sogno tuttora informe, dove ogni creatura vivente (incluso lui stesso) era oggetto di strazio e degradata fino alla putrefazione. E dove all'ultimo - nel Grande Finale - tutte le popolazioni terrestri (compresa quella germanica) si sfacevano in ammassi scomposti di cadaveri.

Elsa Morante, La Storia