domenica 26 giugno 2016

Vita passata

Della nostra esistenza buona parte di dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente è tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata

Seneca, Lettere a Lucilio

Povertà

Dichiara Epicuro:"È nobile cosa la povertà accettata con gioia". Ma se è accettata con gioia, non è povertà. Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. Cosa importa cosa c'è nel forziere o nei granai, quanti sono i capi di bestiame o i redditi da usura, se ha gli occhi sulla roba altrui e fa il conto non di quanto ha, ma di quanto vorrebbe procurarsi. 
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta.

Seneca, Lettere morali a Lucilio

domenica 19 giugno 2016

Solitudine contro l'ostilità

Ecco, dovunque ella andasse, anche in un mondo per lei ignoto fino ad allora, la gente le sarebbe stata ostile. Ella ne era sempre più stupita e offesa. Trovò un'istintiva difesa accettando la propria solitudine.

Vasco Pratolini, Un eroe del nostro tempo

domenica 12 giugno 2016

Filosofia

Qualcuno si chiede per quale motivo si studi la filosofia, cioè una disciplina che in apparenza non ha alcuna utilità pratica. Ebbene la filosofia serve a non dare per scontato. Nulla. La filosofia è uno strumento per capire quello che ci sta attorno – per capire quello che ci sta dentro probabilmente è più efficace la letteratura –, ma capiamo davvero quello che ci sta attorno se non diamo per scontate le verità che qualcun altro ha pensato di allestire per noi. Fare filosofia – cioè pensare – significa imparare a fare e a farsi domande. Significa non avere paura delle idee nuove. Significa non fermarsi alle apparenze. Significa essere capaci di dire di no a chi vorrebbe imporci il suo modo di pensare e di vedere il mondo. Cioè a chi vorrebbe pensare per noi.

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

Piangi piano

Prima piangi piano, in silenzio, quasi a non voler disturbare. Poi più forte fino a quando non arrivano i singhiozzi e la pena disperata per la tua solitudine e il tuo fallimento e il tuo fare finta di niente e l'amore perduto e non più ritrovato, e tua madre e tuo padre che non hai mai conosciuto davvero e adesso è tardi e per tutta questa vita che ti è passata accanto e che non sei stato capace di vivere perché volevi soltanto raccontarla, e non sei stato capace di fare neanche quello.
Tutta questa vita che poi finisce, una mattina o una sera, normali come tante altre. Finisce, e ti ritrovi ad averla sempre scansata.

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

Intelligenza ed emozione

Nell’aula stipata l’attenzione era percepibile come la vibrazione di un diapason, alcune delle ragazze avevano gli occhi lucidi. Era uno di quei momenti rari in cui l’intelligenza di un singolo si trasforma nell’emozione di tanti.

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

Punti di vista e ragione

Protagora era interessato ai discorsi contrastanti e sosteneva la necessità di imparare a difendere una tesi e il suo esatto contrario. È un’idea modernissima, che nel corso dei secoli è stata parecchio travisata. Il principio è che non esista un singolo depositario della verità, che in ogni punto di vista ci sia una parte di ragione, che sia necessario imparare a cogliere la parte di verità che c’è in qualsiasi discorso.
...La verità non è qualcosa che si intuisce e si mantiene per sempre, è il risultato della discussione. In ogni punto di vista ci sono elementi condivisibili ed elementi da rifiutare. Se pensiamo che una tesi – la nostra – contenga tutto il bene e le altre tutto il male, ci precludiamo la possibilità di progredire. Il grande merito dei sofisti – offuscato in secoli di storia della filosofia in cui sono stati diffamati e svalutati – sta nel riconoscimento del potere del linguaggio, della sua capacità di produrre la conoscenza.

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

Idee inafferabili

La mattina, quando sei ancora a letto in bilico tra il sonno e la veglia, le idee sono quasi sempre inafferrabili

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

Giustizia e isolamento

La giustizia non permette nulla di tutto questo: richiede isolamento, vuole più dolore che collera, prescrive che ci si astenga il più possibile dal mettersi in vista. 

La banalità del male, Hanna Arendt

giovedì 2 giugno 2016

Banalità del male

Il male più terribile al mondo è il male commesso dai signor Nessuno. È un male che viene commesso da uomini senza moventi, senza convinzioni, senza alcuna crudeltà o senza menti diaboliche, perciò da essere umani che si rifiutano principalmente di essere delle persone. È esattamente questa la banalità del male.

La banalità del male, Hanna Arendt