Dichiara Epicuro:"È nobile cosa la povertà accettata con gioia". Ma se è accettata con gioia, non è povertà. Povero non è chi ha poco, ma chi vuole di più. Cosa importa cosa c'è nel forziere o nei granai, quanti sono i capi di bestiame o i redditi da usura, se ha gli occhi sulla roba altrui e fa il conto non di quanto ha, ma di quanto vorrebbe procurarsi.
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
Seneca, Lettere morali a Lucilio
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