domenica 12 giugno 2016

Piangi piano

Prima piangi piano, in silenzio, quasi a non voler disturbare. Poi più forte fino a quando non arrivano i singhiozzi e la pena disperata per la tua solitudine e il tuo fallimento e il tuo fare finta di niente e l'amore perduto e non più ritrovato, e tua madre e tuo padre che non hai mai conosciuto davvero e adesso è tardi e per tutta questa vita che ti è passata accanto e che non sei stato capace di vivere perché volevi soltanto raccontarla, e non sei stato capace di fare neanche quello.
Tutta questa vita che poi finisce, una mattina o una sera, normali come tante altre. Finisce, e ti ritrovi ad averla sempre scansata.

Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio

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