domenica 11 dicembre 2016

Tradizione, schiavitù e paura

La terra fiorì, la malaria fu soffiata via. Viareggio cominciò a popolarsi.
Vi arrivarono gli inquieti, gli irrequieti, gli insoddisfatti, gli insofferenti di tutti i luoghi vicini.
Era un sito nuovo, non c’erano conformismi, la bigotteria non ci aveva radici; non esistevano nobili, non antiche famiglie intrise di superbia e di interessi. Furono tutti novelli, tutti fuggiti da qualche cosa, tutti con voglia di indipendenza.
Un giorno ci venne anche mio padre; il luogo gli parve allegro di libertà e futuro. Si trasferì a Viareggio e ci rimase tutta la vita.
Anche al padre di Lorenzo Viani, il pittore, successe lo stesso.
Era un contadino di Pieve di Santo Stefano, nei monti della Lucchesia. Abbandonò la terra su cui da secoli la sua famiglia serviva e scese a Viareggio, ruppe una tradizione, che così spesso è schiavitù e paura.

Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo

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