Noi psico-abili svisceriamo le nostre vite nell'anelito mai saziabile di entrare in comunione con altre persone, di amarle ed esserne a nostra volta amati, di sopraffarle, di divorarle, di capirle, di essere compresi, adulati, stimolati. Per qualcuno, persino mortificati o umiliati.
Ogni nostra angustia, la maggior parte delle volte, è influenzata da un'interferenza di comunicazione. Se per un giorno azzerassimo il bisogno di comunicare che ci rende bestie sociali, saremmo anche noi normalmente autistici.
Gianluca Nicoletti, Una notte ho sognato che parlavi