Le navi, per stare a galla, hanno bisogno di una conveniente quantità d'acqua fin dai tempi di Archimede, infatti (ricordate il suo famoso Eureka, ho trovato!, nella vasca da bagno?), si sa che una nave sposta, o disloca come si dice in termine tecnico, una quantità di acqua pari al suo peso totale Poiché l'acqua non è poi tanto pesante, ce ne vuole un bel po' per far navigare un battello di discrete proporzioni.
Questo lo sapevano molto bene i battellieri del Mississippi, il grande fiume americano, i quali avevano appunto un addetto alla costante misurazione della profondità.
Quando si raggiungeva la profondità di sicurezza, un paio di braccia (cioè poco meno di quattro metri) e si poteva perció procedere tranquilli, questo addetto faceva risuonare ben alto il suo rilevamento: segna due, in americano "mark twain".
Luigi Giovannini, Prefazione al Principe e il povero di Mark Twain