La famiglia, pensavo. In seno a essa noi svolgevamo i ruoli che ci eravamo assegnati, lei parlava del suo lavoro, io preparavo la cena e ascoltavo. Era una
famiglia che non corrispondeva affatto all'immagine che ne avevo prima di sposarmi, ma comunque fosse, me l'ero scelta io. Ovviamente anche da bambino avevo avuto una famiglia, ma non per mia decisione, mi era stata assegnata per legge di natura, imposta, cioè.
Invece ora mi trovavo in una realtà acquisita che avevo scelto io di mia volontà: la mia famiglia. Certo difficilmente la si sarebbe potuta definire perfetta, però io ero sostanzialmente pronto ad accettarla, qualunque problema presentasse. Insomma era qualcosa che mi ero scelto io, e se questa scelta comportava qualche problema, doveva trattarsi di un problema inerente alla mia stessa natura.
Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo
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