Salendo verso la vetta del Pavione, tirò fuori dalla tasca quel cavallino di legno che aveva intagliato per gioco con Sergio, e lo strinse nella mano destra come se volesse farlo entrare nella sua carne, nel suo sangue. In quel momento così difficile si mise a piangere, mentre il cavallo sotto di lei avanzava passo dopo passo, e lei si sentì più che mai una De Boer, con la consapevolezza che, per quanto poco avesse avuto dalla vita, quel poco l'aveva avuto sempre e soltanto grazie alla forza dei suoi cari.
Matteo Righetto, L'anima della frontiera
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