«La tua loquela ti fa manifesto
di quella nobil patria natio,
a la qual forse fui troppo molesto».
Subitamnente questo suono uscio
d'una de l'arche; però m'accostai,
temendo, un poco più al duca mio.
Ed el mi disse: «Volgiti! Che fai?
Vedi là Farinata che s'è dritto:
da la cintola in sù tutto 'l vedrai».
lo avea già il mio viso nel suo fitto;
ed el s'ergea col petto e con la fronte
com' avesse l'inferno a gran dispitto.
E l'animose man del ducae pronte
mi pinser tra le sepulture a lui,
dicendo: «Le parole tue sien conte».
Com' io al piè de la sua tomba fui,
guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso,
mi dimandò: «Chi fuor li maggior tui?».
Io ch'era d'ubidir disideroso,
non gliel celai, ma tutto gliel' apersi;
ond' ei levò le ciglia un poco in suso;
poi disse: «Fieramente furo avversi
a me e a miei primi e a mia parte,
sì che per due fiate li dispersi».
«S'ei fur cacciati, ei tornar d'ogne parte»,
rispuos' io lui, «'una e l'altra fiata:
ma i vostri non appreser ben quell'arte»
Dante, Inferno, canto X