«Povero amico, sarò io il primo a darti questo atroce dolore: Ila è andato alla fonte, ma ancora non torna, e io l'ho udito gridare; forse i predoni l'hanno assalito e lo portano via, o forse lo sbranano le fiere.» Così disse, e ad Eracle nell'udirlo gocciolava dalle tempie copioso il sudore, e il nero sangue bolliva nelle viscere;
furibondo scagliò a terra l'abete e prese a correre dove lo portavano i piedi nel suo impeto, a caso.
Come infuria il toro quando è punto dal tafano e abbandona prati e paludi, incurante dei pastori e della mandria - va per la sua strada ora senza sosta, ora fermandosi, e alzando il largo collo leva muggiti, afflitto dal doloroso assillo -, così l'eroe smaniando ora muoveva rapidamente i veloci ginocchi, ora arrestava la corsa affannosa e lanciava alte grida che si perdevano lontano.
furibondo scagliò a terra l'abete e prese a correre dove lo portavano i piedi nel suo impeto, a caso.
Come infuria il toro quando è punto dal tafano e abbandona prati e paludi, incurante dei pastori e della mandria - va per la sua strada ora senza sosta, ora fermandosi, e alzando il largo collo leva muggiti, afflitto dal doloroso assillo -, così l'eroe smaniando ora muoveva rapidamente i veloci ginocchi, ora arrestava la corsa affannosa e lanciava alte grida che si perdevano lontano.
Apollonio Rodio, Argonautiche
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