domenica 7 settembre 2025

Cassetti chiusi da contenuto inaspettato

«Tu vai pure, che...»
«Sì, sì, che poi mi raggiungi» aveva completato il
commissario Gillo.
«Ehi, non fare tanto la spiritosa, chi ti credi di essere, Abebe Bikila?» le aveva urlato dietro Meri.
Che sua sorella fosse informata dell'esistenza di Bikila la stupì molto e, per un attimo, il volto di Barbara si contrasse in una smorfia di sbigotti-mento, come chi, aprendo una porta nella convinzione di entrare nelle toilette di un ristorante, si fosse ritrovato nella cucina.
«Sta a vedere che nutro troppi preconcetti sulla
gente?» ipotizzò a voce alta.
Male, molto male.
I preconcetti sono una forma di paralisi, stabilì.
Credi che una persona sia quella roba lì e tale resta, per sempre, in saecula saeculorum, si ritrovò a riflettere. Per esempio Meri: lei la considerava, da sempre, donna superficiale, poco informata, o meglio informata sulla tappezzeria delle cose, invece ecco che se ne veniva fuori con il maratoneta scalzo.
Chissà dove l'ha letto? Magari su Vanity Fair, probabilmente in uno di quegli articoli subdolamente impegnati che, menzionando genericamente l'orgoglioso popolo etiope, informano su tendenze moda terzo mondo, tessuti zebrati e gioielli in avorio.
Ma, in fondo, non era tanto il fatto che Meri avesse letto di Bikila, quanto il fatto che, ritenendolo interessante, ne avesse memorizzato il nome, e fosse stata pure in grado di citarlo a proposito.
Stupefacente.
Le persone sono imprevedibili, cassetti chiusi dal contenuto inaspettato.

Rosa Mogliasso, Chi bacia a chi viene baciato

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