Mi domandavo che ora potesse essere; udivo il fischio dei treni che, più o meno di lontano, come il canto di un uccello in una foresta, segnando le distanze, mi descriveva la distesa della campagna deserta, dove il viaggiatore si affretta verso la stazione più vicina; e il sentiero che percorre gli resterà impresso nella memoria per l'eccitazione che suscitano in lui luoghi nuovi, gesti inconsueti, i discorsi appena fatti, gli addii sotto la lampada estranea che lo seguono ancora nel silenzio della notte, la dolcezza prossima del ritorno.
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto - Dalla parte di Swann
Nessun commento:
Posta un commento