È capitato a volte che il muro altissimo che avevo
costruito intorno a me sia andato in frantumi. Non di frequente, ma è
accaduto. Senza che me ne accorgessi, il muro si è dissolto e io mi sono
ritrovato nudo di fronte al mondo. In quei momenti ero assalito da una
grande confusione. Una confusione terribile. E in mezzo a quella
confusione, c’era la profezia. La profezia era sempre lì, torbida come
acqua stagnante.
La profezia è sempre lì, torbida come acqua che ristagna nel buio.
Di
solito si nasconde in qualche luogo sconosciuto. Ma arriva un momento
in cui cresce silenziosamente e trabocca, invadendo con il suo freddo
ogni tua cellula, e in questa crudele inondazione annaspi e affoghi. Ti
attacchi al portello per la ventilazione che è vicino al soffitto, e
cerchi disperatamente l’aria fresca di fuori. Ma l’aria che puoi
aspirare da lì si consuma in fretta e la gola comincia a bruciare.
Elementi normalmente in contrasto come acqua e sete, freddo e febbre,
uniscono le loro forze per attaccarti.
Kafka sulla spiaggia / Haruki Murakami
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