martedì 22 gennaio 2013

Fiume


non è che finita la guerra noi siamo stati tanto contenti. Tutti subito a strillare: «La vittoria tradita!» perché ci hanno dato solo Trento, Trieste e l’Istria. Chissà che ci aspettavamo. Tanto che poi D’Annunzio è partito da solo – o meglio, coi suoi legionari – per andarsi a prendere Fiume contro il trattato di pace. Il suo ideologo a Fiume fu proprio l’Alceste De Ambris, che fece la Carta del Carnaro, i consigli di fabbrica, i soviet, i comitati di gestione e il corporativismo. Fiume sembrava quasi la Russia leninista e quella roba lì – il corporativismo eccetera – passò tutta intera poi nel fascismo. Anzi, per il fascismo Fiume fu una specie di prova generale, anche se poi lui invece – l’Alceste De Ambris che era stato il padre spirituale di tutti loro, dal Rossoni al Mussolini – quando si fu alle strette se ne andò dall’altra parte e nel 1927 si mise a capo della Concentrazione antifascista. «Chissà come è andata davvero quella volta» diceva mio nonno: «Quelli magari non si sono messi d’accordo solo su chi doveva comandare».
 
Canale Mussolini - Antonio Pennacchi 

Nessun commento:

Posta un commento