Fin dal terzo episodio l'Ulisse abbandona la narrativa del naturalismo e lascia emergere un disordine delle parole, guidato da divagazioni del pensiero che si coagulano nel cosiddetto 'stream of consciousness', o 'flusso di coscienza: un continuo succedersi di pensieri e immagini che passano per la testa dell'io narrante, si distano e si richiamano l'uno con l'altro, quasi senza sosta. Ed è un disordine liberatorio, dove le percezioni d'un dentro e d'un fuori collimano, richiamandosi a vicenda
Prefazione a Ulisse di James Joyce, Gianni Celati
Nessun commento:
Posta un commento