giovedì 30 agosto 2018

Valore della vita

Niente per me vale quanto la vita:
né tutto cio che si dice contenesse Troia,
città così popolosa quando era in pace,
prima che vi giungesse l'esercito greco,
né ciò che si ammucchia dietro le porte di pietra
del tempio di Apollo saettatore,
in Delfi sassosa.
I buoi e le vacche grasse si possono rapire,
i tripodi e i cavalli dalla bionda criniera si possono comprare,
ma la vita dell'uomo non si recupera, non si ruba e non si compra,
dopo che il fiato è uscito per l'ultima volta dai denti.
Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari - Libro Nono 

L'ira di Achille

Ogni uomo valoroso e saggio ama la propria donna e se ne prende cura, 
e ii amavo la mia con tutto il cuore,
anche se era una preda di guerra.
Ora che mi ha strappato la mia ricompensa e mi ha ingannato,
non ci provi ancora con me, che ormai lo conosco:
non potra mai convincermi.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari - Libro Nono

Parola e pensiero

Come le porte dell'Ade io odio chi pensa una cosa e ne dice un'altra, 
perciò io dirò solo quello che mi sembrerà più giusto.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari - Libro Nono 

Brace

Detto cosi l'invincibile Achille li invitò a sedere
su sgabelli coperti da tappeti di porpora,
si rivolse a Patroclo, che gli stava vicino:
"Figlio di Menezio, porta qui un cratere più grande
e versa vino piu puro,
e offri a ognuno una coppa
perché sono venuti da me gli uomini a me più cari."
Così disse, e Patroclo obbedì al suo amico,
poi avvicinò alla luce del fuoco un grande asse di legno
e vi pose una spalla di pecora, una di capra ben pasciuta
e una di maiale umido di grasso.
Automedonte lo reggeva e l'invincibile Achille tagliava le carni
le ridusse in piccoli pezzi e le infilzò sugli spiedi.
Il figlio di Menezio, simile a un dio, accese un gran fuoco,
e quando il fuoco fu ardente e la fiamma si abbassò,
pareggiate le braci, vi distese sopra gli spiedi,
li cosparse col sale, che è un dono degli dèi, e li sollevò sugli alari.
Patroclo, dopo aver arrostito le carni e dopo averle poste in grandi piatti
prese il pane e lo appoggiò su un tavolo dentro bei canestri.
Achille spartì le carni
e poi sedette di fronte al glorioso Odisseo, sul lato opposto,
e incaricò il suo amico Patroclo di onorare gli dèi,
e quello gettò sul fuoco le carni da sacrificare.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari

mercoledì 29 agosto 2018

Comando e ascolto

Glorioso figlio di Atreo, Agamennone signore di uomini,
parlerò a te per primo, perché sei il capo di tutti i nostri eserciti 
e perché Zeus ti ha affidato lo scettro e le leggi,
affinché sapessi guidarli.
Tu devi non soltanto comandare, ma anche ascoltare gli altri
e dar retta a chi ti parla a fin di bene:
proprio perciò comincerò da te,
dicendo ciò che mi sembra più giusto.
E niente può essere più giusto di quello che io pensai, e che ancora penso
fin da quando tu, re per volere divino, andasti a rapire la giovane Briseise
dalla tenda di Achille, che tanto se ne adirò,
e lo facesti contro il nostro parere,
e io stesso te lo avevo a lungo sconsigliato.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari

Coraggio

Il saggio figlio di Crono ti ha fatto un dono a metà:
con lo scettro ti ha dato il potere su tutti noi,
ma non ti ha dato il coraggio,
che è la virtù più importante per un capo.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari

Fuggire

Sedettero avviliti in assemblea,
e Agamennone si alzò a parlare, versando lacrime 
cosi come versa acqua una scura sorgente
che sgorga da una roccia scoscesa.
Tra gemiti protondi disse ai Greci:
"Amici, guide e capi dei Greci,
in una profonda angoscia mi costringe Zus figlio di Crono, il crudele,
che prima mi promise, garantendomi col suo cenno,
che sarei tornato in patria dopo aver distrutto Troia dalle forti mura,
e ora invece ha progettato un tradimento malvagio
e mi ordina di tornare ingloriosamente ad Argo
dopo aver mandato a morire tanti combattenti.
Forse è proprio questo il volere di Zeus sovrano,
che ha fatto crollare la potenza di tante città
e tante altre ne farà crollare:
Immensa è, infatti, la sua forza.
Perciò facciamo tutti come io propongo:
fuggiamo con le nostre navi e ritorniamo in patria,
perché mai conquisteremo Troia dalle larghe strade"
Cosi disse, e tutti rimasero in silenzio:
erano afflitti e silenziosi, i combattenti greci.

Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari

martedì 28 agosto 2018

Cose belle

Coloro i quali trovano nelle cose belle significati belli sono persone colte. Per questi c'è speranza. 
Gli eletti sono coloro per i quali le cose belle significano soltanto bellezza.

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray

Arriva sera

Intanto si immerse nell'Oceano la fiaccola splendente del sole, trascinando la notte oscura sulla terra feconda.

Iliade, Omero, traduzione di Dora Marinari

lunedì 27 agosto 2018

Dal nettare al miele

Il nettare dei fiori viene raccolto nel secondo stomaco specializzato delle api operaie (o borsa melaria) e portato al nido, dove viene mescolato ad alcuni enzimi che demoliscono le forme complesse di zucchero trasformandole in forme più semplici, invertite, che per le api, e per noi, sono più facili da digerire. Queste forme semplici resistono anche meglio agli attacchi dei batteri rispetto agli zuccheri più complessi. Altri enzimi catalizzano la produzione di minuscole quantità di almeno due forme di composti (ma probabilmente anche di più), vale a dire perossido di idrogeno e metilgliossale (mgo), che insieme prevengono la decomposizione da parte di batteri e funghi.
Le operaie bottinatrici rigurgitano il nettare già elaborato quando ritornano all'alveare, dove lo stendono in uno strato sottile con la loro ligula per far evaporare una parte dell'acqua che contiene, quindi lo depositano nelle celle. Le api di casa più giovani controllano il nettare e vibrano le ali per ventilare, riducendo il contenuto di acqua fino al 18,6% o anche meno per ostacolare lo sviluppo di lieviti. A questo punto il nettare è «maturo» e può essere chiamato miele.
Infine le api che si occupano della costruzione dei favi secernono la cera e chiudono la cella con un coperchietto, o opercolo, per garantire una conservazione del miele a lungo termine. 

Mark Winston, Il tempo delle api

Miele

L'apicoltura e il miele hanno questo effetto, riuniscono gli amici e la famiglia intorno al tavolo a riflettere sull'aspetto mistico incorporato nel cibo donatoci dalle api, una specie che esisteva sulla terra quasi quaranta milioni di anni fa, ben prima dell'arrivo degli esseri umani. E c'è ancora molto miele artigianale da scoprire e apprezzare, intriso del fascino di questo meraviglioso dono delle api.

Mark Winston, Il tempo delle api

martedì 14 agosto 2018

Forma di un sorriso

Come quando il vento disegna dei cerchi sulla superficie immobile dell'acqua, sul viso dell'uomo prese corpo qualcosa che assomigliava a un sorriso. Sembrava un sentimento spontaneo e, si sarebbe detto di simpatia.

Haruki Murakami, 1Q84 

Vuoto

Se si crea un vuoto, deve venire qualcosa a riempirlo. È quello che facciamo tutti.

Haruki Murakami, 1Q89

sabato 11 agosto 2018

Verso la perdita

Superata una certa età, la vita diventa un processo di perdita ininterrotto. Tutte le cose che contano scivoleranno via dalle sue mani una dopo l'altra, come denti di un pettine che un po' alla volta si spezzano. E ciò che riceverà in cambio saranno solo cose di scarso valore. La forza fisica, le speranze, i sogni, gli ideali, le convinzioni, i valori, non resterà più nulla. Anche le persone amate si allontaneranno da lei, sparendo una dopo l'altra. Se ne andranno dopo averle detto addio, oppure un bel giorno scompariranno all'improvviso, senza un saluto. E una volta perdute non potrà fare più niente per recuperarle. Sostituirle, poi, non è tanto facile. Anzi, è piuttosto difficile, a volte cosi penoso da sentirsene straziati.

Haruki Murakami, 1Q84 

Fortificazioni

Per Tengo si trattava di un'esperienza rara. Con le altre donne, difficilmente era riuscito a vivere un'intimità simile. Infatti, la maggior parte delle donne, che avessero con lui una relazione sessuale o meno, lo faceva sentire a disagio. E per difendersi da quel disagio aveva dovuto costruire delle fortificazioni dentro di sé, chiudere con un sigillo alcune stanze del suo essere. 

Haruki Murakami, 1Q84

venerdì 10 agosto 2018

In bilico

In bilico
tra santi e falsi dei
sorretto da un'insensata voglia di equilibrio
e resto qui
sul filo di un rasoio

Negramaro

giovedì 9 agosto 2018

Temere i pregiudizi

La sera, prima di andare a dormire, disse anche: «Non temiamo mai i ladri e gli assassini. Sono pericoli del di fuori, cioè piccoli pericoli. Temiamo invece noi stessi. I pregiudizi sono i veri ladri; i vizi sono i veri assassini. I grandi pericoli sono dentro di noi. Che importa ciò che minaccia la nostra testa o la nostra borsa?
Guardiamoci soltanto da ciò che minaccia la nostra anima».

Victor Hugo, I Miserabili 

Bello e utile

Il bello è utile quanto l'utile. E forse anche più. 

Victor Hugo, I Miserabili 

L'anima è un giardino

Talvolta zappava la terra del giardino, talvolta leggeva e scriveva; e queste due specie di occupazioni le chiamava con una sola frase "coltivare il giardino". "L'anima è un giardino", diceva.

Victor Hugo, i Miserabili 

mercoledì 8 agosto 2018

Bocche che parlano

Myriel dovette subire la sorte comune a tutti quelli che capitano per la prima volta in una città piccola dove ci sono sempre molte bocche che parlano e pochissime teste che pensano.

Victor Hugo, I Miserabili 

Non è qui

Un corpo che non si può vedere non è soggetto a decadenza, e le promesse che non sono state scambiate non possono essere infrante.

1Q84, Murakami Hakuri 

Ciò che si dice

Vero o falso che sia, ciò che si dice degli uomini ha tanta importanza nella loro vita e soprattutto nel loro destino quanta ne hanno le loro azioni.

Victor Hugo, I Miserabili