sabato 25 febbraio 2023

Aspettare

«C'é qualcosa» disse senza enfasi il croato «che si impara in un campo di prigionia: aspettare. All'inizio ci si spazientisce, certo. La paura e l'incertezza, come può immaginare... Sì. Le prime settimane sono pessime. Oltretutto, i più deboli se ne vanno subito. Non lo sopportano, muoiono. Altri si tolgono la vita. Mi è sempre parso un errore uccidersi per disperazione; e a maggior ragione quando esiste ancora la possibilità di fargliela pagare, presto o tardi, ai carnefici.. Altra cosa, immagino, è raggiungere la serenità quando si capisce di essere arrivati alla fine.»

Il pittore di battaglie, Pérez-Reverte Arturo 

Percepire le cose in altro modo

Per questo i fotografi, proprio come i giornalisti televisivi e i cineasti dei film d'azione, ricorrevano adesso a piccoli trucchi per appannare l'affidabilità della macchina, restituendole alcune imperfezioni che aiutassero l'occhio dell'osservatore a percepire le cose in un altro modo: la stessa distorsione focale che, in linguaggio pittorico, deformava l'erba minuziosa di Giotto con le grosse pennellate di Matisse. In realtà non era niente di nuovo. L'avevano fatto Velàzquez e Goya; e più tardi, ormai privi di complessi, i pittori moderni - tutta l'arte del xx secolo derivava da lì - quando il figurativo aveva raggiunto il suo limite estremo e la fotografia si era arrogata la riproduzione fedele - utile per l'osservazione scientifica, ma non sempre soddisfacente in termini artistici - dell'istante rigoroso.

Il pittore di battaglie, Pérez-Reverte Arturo 

Guardare e riflettere

Gli uomini antichi guardavano lo stesso paesaggio durante tutta la loro vita, o per molto tempo. Persino il viaggiatore lo faceva, perché ogni tragitto era lungo. Questo costringeva a pensare al tragitto stesso. Adesso, invece, è tutto rapido. Autostrade, treni… Persino la televisione ci mostra diversi paesaggi in pochi secondi. Non c'è tempo di riflettere su niente.

Il pittore di battaglie, Pérez-Reverte Arturo 

Viaggiare nel dipinto

C'erano modi più tranquilli di dedicarsi alla fotografia, o alla pittura. Faulques rispose con semplicità. Si trattava di un viaggio, dichiarò. Da bambino aveva passato molto tempo davanti alla stampa di un quadro antico. E alla fine aveva deciso di viaggiarci dentro, o meglio, di viaggiare nel paesaggio dipinto sullo sfondo.

Il pittore di battaglie, Pérez-Reverte Arturo 

Fotografia

La fotografia permette di vedere in frazioni di secondo cose di cui la gente normale non si accorge, per quanto le guardi.

Il pittore di battaglie, Pérez-Reverte Arturo 

La rinascita: parlare del futuro

Ogni volta che un vecchio sbarca da noi, completamente a pezzi, convinto di non essere più niente prima ancora di essere morto, Thérèse lo attira nel suo angolo, gli prende d'autorità la vecchia mano, stende una a una le dita arrugginite, liscia a lungo il palmo come si fa con i fogli spiegazzati, e quando sente che la mano è perfettamente distesa (mani che non si sono veramente aperte da anni!), Thérèse si mette a parlare. Non sorride, non blandisce, si limita a parlargli del futuro. Ed é proprio la cosa più incredibile che potesse capitargli: il futuro! Le truppe astrali di Thérèse ce la mettono tutta: Saturno, Apollo, Venere, Giove e Mercurio organizzano piccoli incontri amorosi preparano successi dell'ultimo minuto, aprono prospettive, in poche parole ridanno coraggio a quelle vecchie carcasse, dimostrando loro che non sono ancora alla frutta.

Daniel Pennac, La fata carabina 

mercoledì 15 febbraio 2023

Nato per correre

Oggi dopo la pubblicazione nel novembre 2004 su Nature di un brillante lavoro di due eminenti studiosi americani, Dennis Bramble e Daniel Lieberman (Running and the evolution of Homo; Brambłe, Lieberman 2004) - è risultato con chiarezza come l'uomo sia nato per correre, e non per stare fermo. La nostra struttura scheletrica, le nostre modalità đi consumo energetico, le nostre capacità di smaltire il calore prodotto, sono quelle di un efficientissimo corridore di lunga durata, e senza tali nodifiche strutturali e metaboliche oggi non saremmo uomini ma solo primati quadrumani, come le scimmie.
L'uomo si è distaccato dagli altri primati modificando le sue abitudini alimentari, sessuali, sociali e di linguaggio, grazie a un comune denominatore corporeo di adattamento alla corsa di lunga durata. In altre parole, solo la capacità di correre a lungo ci ha permesso di distaccarci dal «resto del gruppo», cambiando poi a poco a poco anche cervello, apparato digerente, corde vocali.

Giorgio Nardone, Mangia muoviti ama

martedì 7 febbraio 2023

Pensiero orientale e occidentale

Il pensiero orientale propone un certo numero di nozioni e di esercizi che permettono di penetrare profondamente la natura delle cose, di eliminare l'insignificante. Attraverso la meditazione, la concentrazione.
Il discepolo si siede davanti ad un albero, guarda l'albero e si dice: io sono un albero. Passa dalla parte dell'albero e poi, di nuovo dalla parte umana provando a comprendere cosa egli rappresenti per questo albero. Là c'è tutta una cultura mentale fuori dal pensiero religioso a cui l'Europa ha rinunciato molto presto, da una parte perchè il pensiero greco è diventato estremamente intellettualistico e politicizzato e poi perchè il giudaismo e il cristianesimo sono stati troppo dogmatici.

Marguerite Yourcenar, Intervista 1982

Femminismo

C'è un femminismo estremista che non amo, soprattutto per due suoi aspetti. Il primo: l'ostilità verso l'uomo. Mi sembra che nel mondo ci sia già troppo ostilità – bianchi e neri, destra e sinistra, cristiani e non cristiani, cattolici e protestanti – che non c'è bisogno di creare un altro ghetto.

E poi il fatto di considerare che sia un progresso per la donna moderna mettersi nella stessa condizione dell'uomo moderno – il manager che fa affari, il finanziere, il politico – senza vedere il lato assurdo e anche inutile di queste attività.

Marguerite Yourcenar, Dall'io all'eternità (intervista di Elisabetta Rasy), Panorama 1982

domenica 5 febbraio 2023

Virtù di esser utile

Un gruppo, animato da una buona volontà ammirevole, mi si strinse intorno; la schiera, esigua ma rigorosamente scelta, ai miei ordini, era dotata della forma più alta di virtù, l'unica che io sopporti ancora: la ferma determninazione di esser utile. 

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano 

sabato 4 febbraio 2023

Delirio d’intrepidità

Un essere ebbro di vita non pensa alla morte; la morte non esiste; ciascuno dei suoi gesti la nega. Se ne è colpito, probabilmente non se ne accorge; per lui, essa non è che un colpo, uno spasimo. 

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano