Non ho mai capito di che pasta sia quella solidarietà così attaccaticcia che trasuda dai grandi 'concerti, sentirsi partecipi non si sa di che cosa: come se lo stesso sentimento potesse davvero riguardare tutti, le gratitudini da esprimere e le fregature di cui consolarsi, e non si sa se la folla sia un enorme salame legato da un filo bello unto o se tutto assomigli, piuttosto, a quello che fanno le rondini in un cortile, volando per ore intorno nella più strana indisciplina eppure restando sempre lì sopra, in un gabbione d'aria che riassume degnamente il cielo.
Michele Serra, Il nuovo che avanza
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