L'approccio medico classico all'ipertensione è molto lineare. Dato che la pressione alta accorcia la vita, esponendoci a un maggior rischio di eventi cardiovascolari, serve un farmaco per farla ritornare su livelli corrispondenti a un minor rischio. In relazione a questa ingenua consequenzialità, che ricorda un po' i sillogismi assurdi con cui ci si divertiva al liceo studiando filosofia (se mi ubriaco, dormo; se dormo non commetto peccati; se non voglio commettere peccati devo ubriacarmi..), si dà per scontato che abbassare artificialmente la pressione con un farmaco sia la medesima cosa rispetto all'averla naturalmente bassa. Nulla di più errato e semplicistico."
Giorgio Nardone, Mangia muoviti ama
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