Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono
martedì 30 luglio 2024
sabato 27 luglio 2024
Astrarsi dalla realtà
Ma a volte gli capitava di pensare che la mezza età lo aveva reso più riflessivo. Sebbene un tempo avesse creduto che la risposta si trovasse in qualche modo nella musica che creava, ora sospettava di essersi sbagliato. Più ci pensava, più si rendeva conto che per lui la musica era sempre stata un mezzo per astrarsi dalla realtà, piuttosto che per viverla con maggiore intensità. Adesso sapeva che nascondersi nella musica non aveva tanto a che fare con Dio, quanto piuttosto con un desiderio egoistico di fuggire da tutto.
Nicholas Sparks, L'ultima canzone
venerdì 26 luglio 2024
Tra scrittore e lettore
A chi mi chiede consigli e ai partecipanti dei laboratori di scrittura creativa non mi stanco mai di ripetere che il requisito basilare di ogni romanzo, di ogni storia, è la passione di chi scrive. Se non ci metti il cuore e l'anima, il tuo libro è «freddo» e il lettore se ne accorge. Quando mi invitano a descrivere il mio modo di lavorare, uso inevitabilmente parole come «appassionare», «coinvolgere», «stupire», «divertire». Credo che lo scopo del mio lavoro sia suscitare emozioni. Non so se ci riesco sempre (sta al lettore giudicarlo), ma di sicuro ci provo sempre. Uso tutte le mie capacità per trasmettere a chi legge ciò che sento mentre scrivo. Tutta la gamma delle emozioni, nessuna esclusa, a seconda del momento epico, tragico, romantico, comico, rilassante, angosciante o semplicemente quotidiano fissato sulla carta dalle mie parole. Il mio obiettivo è non lasciare indifferente il lettore. Tra chi sta «di qua» e chi sta «di là» dalla pagina stampata deve scorrere un flusso di emozioni, non riesco a immaginarmi un rapporto diverso tra romanziere e lettore.
Marcello Bramati, Lorenzo Sanna, Leggere per piacere
Fugacità
Ormai aveva imparato che niente di bello dura per sempre. La gioia era un'emozione fugace come una stella cadente che attraversa il cielo notturno per poi spegnersi in un baleno.
Nicholas Sparks, Vicino a te non ho paura
Chi vorresti essere
«Che cosa ti piacerebbe fare nella vita?» «Forse i miei sogni non sono tanto complicati. Forse credo che un lavoro sia solo un lavoro.» «Che cosa significa?»
«Forse non mi va di essere definita da ciò che faccio. Forse preferirei essere definita da ciò che sono.» Lui ci pensò su. «Ho capito. Allora chi vorresti essere?» le domandò. «Vuoi proprio saperlo?» «Altrimenti non te lo avrei chiesto.» Lei si fermò e lo guardò negli occhi. «Vorrei essere una moglie e una madre», rispose infine.
Nicholas Sparks, Vicino a te non ho paura
domenica 14 luglio 2024
A testa bassa
Lavorava a testa bassa e teneva sempre il bancone in perfetto ordine. Era un modo per far passare più in fretta la giornata.
Nicholas Sparks, Vicino a te non ho paura
mercoledì 10 luglio 2024
Gloria
La gloria è una strana cosa. Alcuni uomini la guadagnano dopo la morte, mentre altri sfumano nell'oblio. Ciò che viene ammirato in un'epoca, viene disprezzato in un'altra.» Allarga le grandi mani. «Non possiamo dire chi sopravviverà al fuoco della memoria.»
Madeline Miller, La canzone di Achille
martedì 9 luglio 2024
Non c’è pace
Gli occhi di Priamo trovano l'altro cadavere, il mio, che giace sul letto. «Quello è... il tuo amico?»
«Philtatos» dice Achille, brusco. Il più amato. «Il migliore tra gli uomini, massacrato da tuo figlio.» «Sono desolato per la tua perdita» dice Priamo. «E sono desolato che sia stato mio figlio a portarlo via da te. Tuttavia ti prego di avere pietà. Nel dolore, gli uomini, anche se nemici, devono aiutarsi tra loro.»
«E se non volessi farlo?» Le sue parole ora sono rigide. «Allora non lo farai.»
Segue un istante di silenzio. «Potrei ucciderti comunque» dice Achille.
«Lo so.» La voce del re è tranquilla, priva di paura. «Ma la mia vita vale l'opportunità di far riposare in pace l'anima di mio figlio.»
Gli occhi di Achille si riempiono di lacrime; distoglie lo sguardo in modo che il vecchio non se ne accorga.
La voce di Priamo è gentile. «È giusto cercare requie per i morti. Tu e io sappiamo che non c'è pace per coloro che restano vivi.»
«No» sussurra Achille.
Tutto è immobile nella tenda; il tempo sembra essersi fermato. Poi Achille si alza in piedi. «È quasi l'alba, non voglio che tu corra rischi mentre torni a casa. Dirò alle mie serve di preparare il corpo di tuo figlio.»
domenica 7 luglio 2024
Ambizione
È incredibile quanto poche siano le persone ambiziose, e quante invece quelle che si contentano di ciò che hanno.
Doris Lessing, Se gioventù sapesse
sabato 6 luglio 2024
Mondo dei poveri, vecchi, malati
Invece di proseguire diritta e raggiungere la strada in cui abito, la "mia" strada, ho girato un angolo, e poi un altro, e mi sono ritrovata davanti alla casa di Annie, ho aperto la porta e sono entrata in quel mondo del quale un tempo ignoravo addirittura l'esistenza, il mondo dei poveri, dei vecchi, dei malati; e di coloro che li accudiscono, gli Assistenti Sociali, gli Aiuti Domestici, le Buone Vicine, le Visitatrici della Parrocchia. Un mondo così diverso dal mio - dove tutti si tengono saldamente in equilibrio e non temono (perché sono cose che succedono solo agli altri) di inciampare, cadere e ritrovarsi immobilizzati in una stanzetta, alla mercè dei volonterosi che vengono a trovarli, portano loro da mangiare, li confortano. Un mondo al quale nessuno di noi pensa mai, finché non vi è costretto. Anch'io, se avessi deciso di non occuparmi più di Annie, se oggi non avessi voltato quell'angolo e poi il successivo per andare da lei, d'ora in poi passerei senza fermarmi davanti a quel quartiere dove migliaia di esseri lottano per sopravvivere, ignorati da tutti, e ben presto dimenticherei persino che esiste.
Doris Lessing, Se gioventù sapesse
giovedì 4 luglio 2024
Condividere la solitudine
Mai avrei creduto di provare tanta felicità solo restandomene seduta per tre, quattro ore accanto a un uomo, spesso senza neppure parlare. Osservavamo le persone che si avvicendavano ai tavoli attorno al nostro, e con un semplice sguardo o un sorriso ci scambiavamo silenziosi commenti su di loro. Seguivamo i loro piccoli drammi e ascoltavamo di nascosto i loro discorsi. Oppure conversavamo - ma di che cosa, visto che sono anche troppi gli argomenti che dobbiamo evitare, cui non dobbiamo neppure alludere? Ci inventiamo delle storie su ciò che vediamo; parliamo dei nostri rispettivi amici. Condividiamo la nostra solitu-dine, ecco cosa facciamo. Io trascorro buona parte del mio tempo da sola, passeggio, vado al cinema, mi siedo al caffè, parlo con gli estranei, visito musei e gallerie, sempre da sola. E ora c'è qualcun altro con me: e stare con lui mi riesce facile e naturale quanto starmene da sola.
Doris Lessing, Se gioventù sapesse
mercoledì 3 luglio 2024
Quale vita è più importante
Una volta Chirone ci aveva detto che le nazioni sono la più sciocca invenzione dei mortali. «Non c'è uomo che valga più di un altro, e non importa da dove proviene.»
«Ma se quell'uomo fosse mio amico?» aveva chiesto Achille, i piedi appoggiati contro la parete della caverna rosa. «O mio fratello? Dovrei trattarlo come uno sconosciuto?»
«La tua è una domanda su cui s' interrogano i filosofi» aveva detto Chirone. «Vale di più per te, forse. Ma lo sconosciuto è l'amico o il fratello di qualcun altro. Quindi, quale vita è più importante?» Eravamo rimasti in silenzio.
Madeline Miller, La canzone di Achille
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