Se al presente tu e io e tutti i nostri compagni non fossimo in su queste navi, in mezzo di questo mare, in questa solitudine incognita, in stato incerto e rischioso quanto si voglia; in quale altra condizione di vita ci troveremmo essere? In che saremmo occupati? In che modo passeremo questi giorni? Forse più lietamente? O non saremmo anzi in qualche maggior travaglio o sollecitudine, ovvero pieni di noia? Che vuol dire uno stato libero da incertezza e pericolo? Se contento e felice, quello è da preferire a qualunque altro; se tedioso e misero, non veggo a quale altro stato sia da proporre. Io non voglio ricordare la gloria e l'utilità che ripeteremo, succedendo l'impresa in modo conforme alla speranza. Quando un altro frutto non ci venga da questa navigazione, a me pare che essa ci sia profittevolissima in quanto per un tempo essa ci tiene liberi dalla noia, ci fa cara la vita, ci fa pregevoli molte cose che altrimenti non avremmo in considerazione.
Leopardi, Operette Morali, Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez
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