martedì 5 settembre 2017

Vecchiaia

E già mi veggo vicino il tempo amaro e lugubre della vecchiezza; vero e manifesto male, anzi cumulo di mali e di miserie gravissime; e questo tuttavia non accidentale, ma destinato da te per legge a tutti i generi dei viventi, prevedendo per ciascuno di noi fin nella fanciullezza, e preparato in lui di continuo, dal quinto suo lustro in là, con tristissimo declinare e perdere senza sua colpa: in modo che appena in terzo della vita degli uomini è assegnato al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente allo scadere, e agli incomodo che ne seguono.

Giacomo Leopardi, Operette Morali, Dialogo della Natura e di un Islandese

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