martedì 31 ottobre 2017

Emozione

Una risposta istintiva è la risposta diretta del corpo a una situazione esterna. Un'emozione, invece, è la risposta del corpo a un pensiero.

Un nuovo mondo, Tolle Eckhart

Discussione

Che cos'è una discussione? Due o più persone che esprimono opinioni diverse. Ogni persona è così identificata con i pensieri che formano la sua opinione che quei pensieri si condensano in una posizione mentale che è investita dal senso del sé. In altre parole: l'identità e il pensiero si fondono. Quando difendo le mie opinioni (pensiero), mi sento e agisco come se difendersi me stesso. Inconsciamente mi sento e agisco come se stessi lottando per la sopravvivenza e le mie emozioni riflettono questa credenza inconscia, diventando turbolente. 

Un nuovo mondo, Tolle Eckhart

lunedì 30 ottobre 2017

Pensiero

Non c'è  nulla che sia buono o cattivo, ma il pensiero lo rende tale.

Shakespeare 

giovedì 26 ottobre 2017

Malattia e controllo

La malattia ledeva il suo senso del possesso. Quelle mani tremanti appartenevano a lui, eppure si rifiutavano di obbedirgli. Erano come bambini cattivi. Creature irragionevoli, egoista e capriccioso. Poi i suoi ordini erano severi, meno li ascoltavano, e più diventavano patetiche ed incontrollabili.

Le correzioni, Jonathan Franzen 

mercoledì 25 ottobre 2017

Semplicità

La difficoltà nella scrittura, e nell’arte, non è la complicazione, ma la semplicità. Ottenere la semplicità è un lavoro di una difficoltà terrificante. Essere complicati è facilissimo, essere semplici è difficilissimo.
Marcello Fois, Manuale di lettura creativa

Brutto libro e bel libro

Un brutto libro inizia dando una risposta senza porre alcuna domanda, invece un bel libro pone molto domande e non dà delle risposte. Quello che conta è il viaggio. In letteratura si viaggia e basta. Non si arriva mai. Ma bisogna saper imparare anche dalle cose che non ci piacciono. Ognuno esercita la propria condizione di lettore come gli conviene, e a volte i libri ti cambiano la vita anche quando non ti piacciono

Marcello Fois, Manuale di lettura creativa

Panico di un uomo abbandobato

- Al cosa stai facendo? 
Si voltò verso la soglia dove era apparsa Enid. Cominciò una frase: - Sto ... - ma quando veniva colto di sorpresa ogni frase diventava un'avventura nella foresta; non appena perdeva di vista la luce della radura da cui era entrato, si accorgeva che le briciole che aveva seminato per orientarsi erano state mangiate dagli uccelli, esseri che sfrecciavano silenziosi nelle  tenebre e che lui non poteva vedere ma che si accalcavano così numerosi per la fame da sembrare tenebra loro stessi, come se l'oscurità non fosse uniforme, non fosse assenza di luce ma una cosa brulicante e crepuscolare, e in effetti quando da studente aveva incontrato la parola "crepuscolare" nel McKay's Treasury of English Verse, ne aveva fuso il significato con i crepuscoli della biologia, e così aveva continuato a vedere nel crepuscolo la corpuscolarità, come la grana della pellicola più sensibile che si usa per fotografare quando la luce è scarsa, come una specie di sinistra decadenza; e da qui era nato il panico di in uomo abbandonato nel folto della foresta, la cui oscurità era quella degli storni che cancellavano il tramonto o delle formiche nere che assalivano il cadavere di un opossum, un'oscurità che non solo esisteva ma che consumava con risolutezza i punti di riferimento che lui aveva saggiamente fissato per non perdersi; ma nell'istante in cui capiva di essersi smarrito, il tempo diventava straordinariamente lento, e Alfred scopriva eternità inimmaginabili nello spazio tra una parola e l'altra, o piuttosto rimaneva intrappolato nello spazio tra le parole, e restava a guardare il tempo che correva senza di lui.

Le correzioni, Jonathan Franzen

giovedì 12 ottobre 2017

Pensiero senza consapevolezza

Il mio primo barlume di consapevolezza avvenne quando ero uno studente al primo anno di università a Londra. Due mattine alla settimana, di solito intorno alle nove, verso la fine dell'ora di punta, prendevo la metropolitana per andare alla biblioteca universitaria. Una volta una donna appena trentenne si sedette di fronte a me. L'avevo vista altre volte su quel treno. Non si poteva fare a meno di notarla. Nonostante il treno fosse pieno i sedili accanto a lei su entrambi i lati erano vuoti. Questo perché aveva un aspetto indubbiamente da folle. Appariva estremamente tesa e parlavo senza sosta con una voce forte e arrabbiata. Era tanto assorbita dai suoi pensieri da sembrare totalmente inconsapevole della gente e di ciò che la circondava. La sua testa era piegata verso il basso e leggermente a sinistra, come se si risolgesse a qualcuno seduto nel sedile vuoto accanto a lei. Sebbene non ne ricordi il contenuto preciso, il suo monologo funzionava più o meno così: "E poi lei mi disse..... e allora io le dissi sei una bugiarda, come osi accusarmi di.... quando sei tu quella che ha approfittato di me, io avevo fiducia in te e tu hai approfittato della mia fiducia..."
........... Quello che avevo appena visto mi aveva colto alla sprovvista. Ero una matricola di venticinque anni mi immaginavo come un futuro intellettuale ed ero convinto che tutte le risposte ai dilemmi dell'esistenza umana potessero venir trovate attraverso l'intelletto, cioè attraverso il pensiero. Non mi rendevo conto che il pensiero privo consapevolezza è il problema principale del genere umano.

Eckhart Tolle, Un mondo nuovo

mercoledì 11 ottobre 2017

Verità e identità

Più voi costruite la vostra identità sui vostri pensieri  (credenze), più vi tagliate fuori dalla dimensione spirituale che è in voi. Molte persone "religione" sono bloccate a questo livello. Per loro la verità è il pensiero si equivalgono,  e siccome sono totalmente identificati con il pensiero (la loro mente), pretendono di essere unici depositari della verità in un tentativo inconscio di proteggere la propria identità. 

Eckhart Tolle, Un nuovo mondo 

Mancare l'obiettivo

In accordo con gli insegnamenti criatiani, il normale stato collettivo dell'umanità è quello del "peccato originale". Peccato è uma parola che è stata grandemente fraintesa e mal interpretata. Tradotta letteralmente dal greco antico in cui fu scritto il Nuovo Testamento, peccare significa mancare l'obiettivo come un arciere che manca il bersaglio e così, peccare significa mancare il punti dell'esistenza umana. Significa vivere senza qualità,  ciecamente e così soffrire e causare sofferenza. 

Eckhart Tolle, Un nuovo mondo

martedì 10 ottobre 2017

Fatti di acqua

Io sono fatto di acqua. Non ve ne potete accorgere perché faccio in modo che non esca fuori. Anche i miei amici sono fatti d'acqua . Tutti quanti. Il nostro problema è che non solo dobbiamo andarcene in giro senza essere assorbiti dal terreno ma, anche, che dobbiamo guadagnarci da vivere.

Philip K. Dick, Confessioni di un artista di merda

giovedì 5 ottobre 2017

Moltitudine di sistemi

Il tempo per Leopardi era complicatissimo. Aveva aperto avanti agli occhi tutto lo Zibaldone: guardava ora in un punto, ora in un altro; andava indietro, si spingeva arditamente nel passato, insinuava una frase scrivendola sui margini, o una serie di rinvii tra i diversi pensieri, che formavano così una nuova struttura del libro. Non aveva un sistema, ma una moltitudine di sistemi, che si prolungavano in tutte le direzioni, come un libro mobile.

Pietro Citati, Leopardi

mercoledì 4 ottobre 2017

Sostanza del tempo

Ma di che sostanza è il tempo? E dove esso si forma, se tutto è stabilito, immutabile, unico? La notte guardo lo spazio tra le stelle, vedo il vuoto senza misura; e ciò che voi umani travolge e porta via, qui è un fisso momento privo di inizio e di fine.
Ah Odisseo, poter sfuggire a questo verde perenne! Poter accompagnare le foglie che ingiallite cadono e vivere con esse il momento! Sapermi mortale.

Predestinati

Ci sono persone che la vita destina a vedere macerie e morte: tu sei una di queste. 

Antonio Tabucchi, Gli uccelli del beato Angelico 

lunedì 2 ottobre 2017

Anima su un albero solitario

Così aveva allevato la sua anima, una specie di creatura che si muoveva dentro di lei come un uccello orfano, la sua anima, le pareva, era un uccello appollaiato in disparte su un albero solitario.

Di mercoledì, Anna Marchesini