Capita, certo.
Oh, non voglio giudicare, queste sono cose che non si possono decidere finché non avvengono, come i cardi: che non li vedi finché non ti hanno punto. Non si possono decidere. Eppure tu stai facendo tutt'altro, stai fingendo che niente possa capitarti, magari sei a cena fuori, o sei lí che stai strigliando un sottoposto, o subendo gli insulti del tuo capo; magari stai aspettando che il tuo bambino finisca l'allenamento, e ti sembra cosí esile, ti sembra che a differenza di tutti gli altri lui abbia ancora bisogno di te. Magari stai facendo l'amore, o magari la posta a una moglie che credi infedele. È giorno forse, o pomeriggio inoltrato. Potresti essere dentro all'incertezza infingarda della luce serale, assalito da un battito di malinconia. O in pieno sole mezzo nudo, esposto agli sguardi mezzi nudi altrui. Questo semplicemente: la tua vita sta scorrendo. Hai aperto la porta finestra della cucina per farvi entrare luce e aria buona quando una lucertola ti s'infila in casa, e va a rintanarsi sotto al frigorifero. Hai sistemato il vano garage e ti ritrovi a guardare vecchie fotografie di quando pensavi di essere mostruoso e invece eri accettabile, persino bello, con tutti i capelli in testa e neanche un filo di pancia; poi, proseguendo in questa scarnificazione, trovi le foto di quando eri certo di essere bellissimo, irresistibile, elegante, e capisci che, al contrario, c'era semplicemente da vergognarsi. Insomma sei lí che consideri fino a che punto le cose ti sfuggano, quanto ciò che credevi di aver tenuto sotto controllo di fatto sia definitivamente andato per la sua strada, ed ecco che ti arriva una telefonata....
Marcello Fois, Nel tempo di mezzo
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