domenica 20 febbraio 2011

Il giardino dell'Eden










Vi troviamo Adamo ed Eva davanti all'albero della conoscenza. Nel medioevo, in tutte le traduzioni, a parte una, il frutto di quell'albero è indicato come una mela. Del resto la parola latina che indica una mela, cioè malum, sembra riferirsi proprio a quel precedente. Nel quarto secolo a.c. la parola latina malum compare nella traduzione in latino con riferimento all'albero della conoscenza del bene e del male, canonizzando il collegamento tra la mela e il frutto proibito. C'era una sola eccezione a questa comune credenza: la tradizione ebraica. Secondo il principio mistico, Dio non ci sottopone mai un problema senza che Egli stesso non abbia già creato la sua soluzione dentro il problema stesso. Quando Adamo ed Eva commettono il peccato, mangiando il frutto proibito, immediatamente provano vergogna a causa della nuova coscienza della loro nudità. Secondo il racconto biblico, la soluzione immediata fu quella di coprirsi con le foglie di fico e secondo il Modrash l'albero della conoscenza era un fico perché nella sua misericordia Dio aveva provveduto a rimediare alla conseguenza del peccato, unendo il rimedio allo stesso oggetto che l'aveva causato. E' davvero difficile che un cristiano (dei nostri tempi o contemporaneo di Michelangelo) abbia dimestichezza con tali ragionamenti. Solo chi ha studiato il Midrash può esserne al corrente. Una cosa però è sicura: nel pannello del peccato originale l'albero del frutto proibito raffigurato da Michelangelo è senza dubbio un fico.

I segreti della Sistina - R. Doliner e B. Blech

Nessun commento:

Posta un commento