venerdì 28 febbraio 2020

Perdersi

Quando pratichiamo la meditazione, in realtà riconosciamo che in quel momento stiamo percorrendo il cammino della vita, in questo e in ogni momento che viviamo. È più corretto interpretare la meditazione come «modalità» che come tecnica. È un Modo di Essere, un Modo di Vivere, un Modo di Ascoltare, un Modo di Percorrere il cammino della vita, in armonia con le cose cosi come sono.
Questo vuol dire ammettere in parte che a volte, spesso in momenti assai decisivi, non si ha veramente idea di dove si stia andando o persino di quale sia il cammino. 

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Disposti a collaborare

Ma se la meditazione deve funzionare noi, dobbiamo essere disposti a collaborare ad affrontare quando occorre il buio e la disperazione, ripetutamente se necessario, senza sfuggirgli o neutralizzando nei mille modi che sappiamo inventare per evitare l'inevitabile.

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Secchio dopo secchio

Nel buddismo, lo strumento per compiere il lavoro di sviluppo interiore è la meditazione. Anche nelle favole, per arrivare all'uomo che si trova sotto lo stagno occorre togliere l'acqua secchio dopo secchio, un lavoro ripetitivo esteso nel tempo; non vi è nulla di entusiasmante nello svuotare uno stagno, lavorare presso un forno iscandescente o nelle vigne battute dal sole, giorno per giorno, anno dopo anno. Ma un lavoro interiore di questo genere, inteso a prendere coscienza della propria psiche è di per sé un'iniziazione, un processo di tempratura che di solito implica una sorta di fervore. Occorre disciplina per tollerare il fervore, per perseverare. Ma il risultato sarà padronanza, perdita dell'ingenuità, raggiungimento di un ordine interiore che non si può ottenere senza la disciplina, il fervore, la discesa nella parte più oscura di noi stessi e la paura. Persino le sconfitte spirituali che subiremo serviranno a temprarci.

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

martedì 25 febbraio 2020

Importanza dei dettagli

Da ragazzino volevo fare il poliziotto della stradale. Non per la motocicletta o per la pistola, però. Mi piacevano gli stivali alti, quei gambali stretti e lucidi. Li avessero portati gli operai dello spurgo fogne, forse avrei voluto fare quello. I dettagli mi hanno sempre fregato, mi sono stati fatali più di una volta, come a quel tale che, inseguito da un killer, si fermò a controllare se gli erano rimasti gli spinaci in mezzo ai denti.

Marco Presta, L'allegria degli angoli

lunedì 17 febbraio 2020

Francis Bacon

Lucian Freud, suo collega, amico e compagno di avventure, racconta che Francis sa solo affidarsi all'intuizione: è completamente privo di formazione accademica, non sa disegnare, ma è talmente brillante da scovare un linguaggio personale molto convincente.
È sicuro che nel momento in cui viene elaborata una storia in un dipinto, si insinua la noia: la storia sovrasta la pittura.
Quindi non facciamoci troppe domande davanti ai suoi quadri, non cerchiamo un racconto che non esiste, lasciamo che le forme ci irretiscano e ci trascinino sul ring dove si muovono le figure. Un cane pronto all'attacco, un corpo nudo rovesciato su un divano, due uomini avvinghiati o un gentleman in preda al panico. Sono il frutto di frammenti di immagini che Bacon intreccia per generare nuove tensioni impreviste.

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

La bellezza può salvare il mondo?

Si ritrovano in una città devastata, senza un soldo in tasca, con la sola voglia di raccontare i propri sogni e trovare una risposta a tante domande. Esiste un futuro per noi? Che senso ha vivere in questa città così violenta? La bellezza può davvero salvare il mondo? Sono gli interrogativi che si pongono anche i loro amici poeti, i romanzieri che hanno letto Heiddeger e Sartre, gli enigmi che questi artisti in erba condividono con gli esiatenzialisti.

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

Scuola di Londra

Benvenuti a Londra, capitale delle contraddizioni, dove l'arte ci svela il lato oscuro e noi non possiamo fare a meno di guardarlo. 

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

domenica 16 febbraio 2020

Parola e abisso

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso

Giuseppe Ungaretti

sabato 15 febbraio 2020

Ritrovo a Santa Maria Novella

Accadde che un martedì mattina nella venerabile chiesa di Santa Maria Novella si ritrovassero sette ragazze a assistere con pochissimi altri all'offizio divino, tutte vestite a lutto come andava a pennello in un tempo tanto funebre. Fra di loro c'erano legami di amicizia o di buon vicinato o di parentela, nessuna che avesse compiuto i ventotto anni né fosse minore di diciotto, tutte di spiccata intelligenza, perbene e di e fattezze, costumi impeccabili e mirabile integrità di carattere. 

Boccaccio, Decamerone (riscritto da Aldo Busi)

Principi nei momenti difficili

Devo aver cura di me stessa. Più sono sola, senza amici, senza appoggio e più devo rispettarmi.
Voglio osservare le leggi di Dio, sancite dagli uomini, voglio serbare i principii imparati quando ero sana e non pazza come ora.
Le leggi e i principii ci sono stati dati per preservarci dalle tentazioni, per i momenti come questi, quando il cuore e l'anima si ribellano contro la loro severità. Sono rigorosi, ma non debbono esser violati. Se potessi infrangerli a
piacere, qual valore avrebbero?
Hanno un valore, l'ho sempre creduto e se ora non lo credo, si è perché sono pazza, perché nelle vene mi corre il fuoco, perché il cuore batte da scoppiare. Le idee preconcette, le risoluzioni prese in passato, ecco il sol terreno fermo sul quale ora posso
posare il piede.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Nati per soffrire

Siamo nati per soffrire e lottare, voi come io.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

venerdì 14 febbraio 2020

Sistemi chiusi

Non rivelare tutto  quello che sai», mi hanno detto, «cerca di restare sempre un passo avanti agli altri, perché, nel tuo campo, fornire un vantaggio competitivo metterebbe i concorrenti in condizione di rubarti una bella fetta di mercato».
Bene, io credo che sia proprio ragionando in questo modo che si finisce per impoverire una disciplina fino a quando non ne rimane traccia. Pensa all'Unione Sovietica ai tempi della guerra fredda: era un sistema chiuso verso l'esterno, sia a livello economico che sociale. Una cosa che ho imparato da sociologo è che tutti i sistemi chiusi prima o poi implodono, esattamente come è successo per l'URSS che si è dissolta nell'aria un bel giorno, come una bolla di sapone. No grazie, non m'interessa tenermi alcun vantaggio competitivo. 

Francesco Margherita, Manuale di SEO Gaedening

mercoledì 12 febbraio 2020

Passati per la tomba

Non vi parlo più secondo l'uso e le convenzioni sociali, non vi parlo come un essere mortale; è il mio spirito che si rivolge al vostro spirito, come se tutti e due, dopo esser passati per la tomba, stessimo ai piedi di Dio eguali, come siamo.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Separazione

Vi ho conosciuto signor Rochester, e sono colpita d terrore e di angoscia pensando che debbo lasciarvi per sempre. Vedo la necessità della separazione, che mi si presenta come la necessità della morte.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 11 febbraio 2020

Criterio e sentimento

Il sentimento senza il criterio è una bevanda insipida, ma il criterio senza sentimento è troppo amaro e troppo aspro perché l'uomo possa
inghiottirlo.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Regolarità delle occupazioni

Pareva che non sentisse il desiderio di parlare né di veder gente; era felice a modo suo e nulla l"annoiava tanto quanto una circostanza qualsiasi che le impedisse di mantenere la.regolarita delle sue occupazioni. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

lunedì 10 febbraio 2020

Speranze per l'avvenire

- Allora quale speranza segreta vi sostiene e vi mormora all'orecchio le belle promesse dell'avvenire?

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

domenica 9 febbraio 2020

Capitalismo della sorveglianza

Se il capitalismo di Karl Marx si cibava di forza lavoro, se la sua materia prima era la classe operaia, il capitalsmo della sorveglianza si ciba «di ogni aspetto della vita umana». E la sua materia prima siamo, semplicemente, noi: le nostre fotografie, i nostri commenti, i nostri
viaggi, i nostri amici, le nostre idiosincrasie, le nostre paure, i nostri desideri, le nostre condivisioni, i nostri
like. L'analogia è fertile, quindi conviene spingerla più avanti: se il capitalismo industriale ha portato alla distruzione dell'ambiente che oggi cerchiamo malamente di fronteggiare, il capitalismo della sorveglianza minaccia di distruggere niente meno che la nostra libertà.

Paolo Giordano, No non mi piace, La lettura

sabato 8 febbraio 2020

Giudizi a ruota libera

ll nostro pensiero condiziona la totalità dell'esperienza ma il più delle volte tende a essere scarsamente accurato. Solitamente si tratta opinioni personali disinformate, di reazioni e pregiudizi fondati su conoscenze limitate e influenzate innanzitutto da condizionamenti passati. Tuttavia, se non riconosciuto e identificato come pesantemene ipotecato dal passato, il nostro pensiero può impedirci di veder
chiaro nel presente. Ci culliamo nell'illusione di sapere che cosa vediamo e percepiamo e distribuiamo giudizi a ruota libera su tutto.
La familiarità con questo schema profondamente radicato e la sua attenta osservazione possono condurre a maggiore ricettività e accettazione scevre da giudizi.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

venerdì 7 febbraio 2020

Pazienza

La pazienza è un'alternativa onnipresente all'endemica irrequietezza e insofferenza della mente. Scalfite la superficie dell'impazienza e al di sotto, a una profondità variabile, troverete la rabbia. Si tratta di una intolleranza così forte nei confronti della realtà che si finisce per addossarne la colpa a qualcuno (spesso a se stessi) o a qualcosa.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Lasciare che le cose seguano il proprio corso

Non-agire non sottintende indolenza o passività. Al contrario. Occorre grande coraggio ed energia per coltivare il non-agire sia nello stato di quiete sia di attività. E non è facile nemmeno trovare un po' di tempo da dedicarvi, se consideriamo il gran numero di incom-
benze che solitamente riempiono la nostra vita quotidiana.
Ma il non-agire non deve essere d'impedimento per coloro che sono convinti di dover sempre portare a termine i propri compiti. Potrebbero scoprire di svolgerli meglio praticando il non-agire. Non-agire significa semplicemente lasciare che le cose seguano il proprio corso e si svolgano a loro modo. Può richiedere un'enorme applicazione, ma si tratta di uno sforzo piacevole, sapiente, senza fatica, di un agire senza artefice», coltivato nel corso di un'intera vita.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Non agire e processo creativo

L'unico modo per realizzare qualcosa di valido è fa sì che provenga dal non-agire, senza preoccuparsi se sarà utile o meno. Altrimenti l'autocoinvolgimento e l'avidità possono insinuarsi e distorcere il rapporto col lavoro o il lavoro stesso, rendendolo inconcludente, condizionato, impuro e in definitiva non del tutto soddisfacente, anche se ben riuscito. Tutti gli scienziati conoscono questo stato mentale e mettono in guardia perché inibisce il processo creativo e distorce le capacità personali di vedere con chiarezza le connessioni. 

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Seduto sulla soglia di casa

Thoreau aveva l'abitudine di starsene seduto per ore sulla soglia di casa, osservando, ascoltando, mentre il sole attraversava il cielo e luci e ombre mutavano impercettibilmente.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Genio

Si dice che il genio ha coscienza del proprio valore. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 4 febbraio 2020

Leggi speciali

Le combinazioni e le circostanze eccezionali richiedono leggi speciali.
È una massima pericolosa, signore; perché è facile abusarne.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Accettare per denaro

Sono certa di non confondere mai la mancanza di forma con l'impertinenza. Mi piace la prima di quelle cose; in quanto all'altra, nessuna creatura libera può tollerarlo, neppure per denaro. 
Errore! La maggior parte delle creature libere accettano tutto per il denaro. Vi consiglio di non proclamare giudizi generosi di cui non potete giudicare l'esattezza. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

lunedì 3 febbraio 2020

Pittura tra ideale e opera

Dipingevate per molte ore al giorno?
Era nel tempo delle vacanze e non avevo nulla da fare. Mi ci mettevo la mattina e vi restavo fino alla sera. La lunghezza delle giornate favoriva la mia inclinazione. 
Ed eravate contenta del risultato dei vostri lavori ardenti?
Punto. Anzi soffrivo per il contrasto che vi era fra l'ideale e l'opera, e mi sentivo impotente a dar forma alle immagini della mia mente.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

domenica 2 febbraio 2020

Onde

You can't stop the waves but you can learn to surf

sabato 1 febbraio 2020

Svincolarsi dalla corrente

Troppo frequentemente le nostre azioni sono inconsulte, intraprese senza riflessione, dettate da impulsi e pensieri del tutto consueti che passano per la mente come un fiume impetuoso o con la violenza di una cascata. Veniamo travolti dalla corrente che finisce col sommergere la nostra vita portandoci dove forse non intendiamo andare, senza neppure essere coscienti della direzione.
Meditazione significa imparare a svincolarsi dalla corrente, sedere sulla sua sponda, ascoltarla, trarne insegnamento e poi sfruttame le energie per farci guidare anziché dominare. Questo processo non si svolge magicamente da solo. Richiede energia

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Pensiamo ininterrottamente

Tendiamo a trascurare particolarmente il fatto che virtualmente pensiamo ininterrottamente. Il flusso incessante di pensieri che emana dalla nostra mente ci lascia scarsissimi momenti di sollievo interiore.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Privilegiare il futuro

L'abitudine d'ignorare la realtà attuale privilegiando i momenti futuri conduce direttamente a una totale mancanza di attenzione per la quotidianità in cui siamo coinvolti. A questo si aggiunge una mancanza di lucidità e di comprensione di come la nostra mente condiziona le nostre percezioni e azioni. Essa limita drasticamente la nostra concezione della persona come tale, dei rapporti reciproci e del mondo che ci circonda. 

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Non è così

Ci accade di dare inconsciamente per scontato che ció che pensiamo--idee e opinioni coltivate in un determinato momento costituiscano la «verità» su quanto esiste «là fuori» nel mondo e «qui dentro» nella nostra mente. Il più delle volte non è proprio cosi.

Jon Kabat-Zin, Dovunque vada ci sei già