lunedì 17 febbraio 2020

Francis Bacon

Lucian Freud, suo collega, amico e compagno di avventure, racconta che Francis sa solo affidarsi all'intuizione: è completamente privo di formazione accademica, non sa disegnare, ma è talmente brillante da scovare un linguaggio personale molto convincente.
È sicuro che nel momento in cui viene elaborata una storia in un dipinto, si insinua la noia: la storia sovrasta la pittura.
Quindi non facciamoci troppe domande davanti ai suoi quadri, non cerchiamo un racconto che non esiste, lasciamo che le forme ci irretiscano e ci trascinino sul ring dove si muovono le figure. Un cane pronto all'attacco, un corpo nudo rovesciato su un divano, due uomini avvinghiati o un gentleman in preda al panico. Sono il frutto di frammenti di immagini che Bacon intreccia per generare nuove tensioni impreviste.

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

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