Lo so bene anch'io che Penelope non può starti alla pari, non è cosí bella, non è cosí saggia. Sarà invecchiata, avrà fili bianchi nei capelli. Lo so. Sul viso delle nostre donne il tempo passa, disegna delle rughe, ma io so che saprò vedere la sua bellezza anche oltre quelle rughe. Tanti anni sono trascorsi; tu sei una dea sempre giovane, sempre perfetta, lei è una creatura mortale. No, non può starti alla pari. Ma anche così voglio tornare a casa, da lei, dalla mia gente, e se i miei genitori sono morti voglio versare offerte sulla loro tomba, è l'unico conforto che abbiamo noi mortali: loro sono svaniti nel luogo sconosciuto della morte. Voglio risentire gli odori della mia terra, stare tra il mio popolo. Itaca non è bella come la tua isola, è una terra aspra, pietrosa; e i suoi abitanti sono piccole persone, pastori, marinai, non conoscono le arti e la bellezza. Ma è la mia patria, io sono il loro re. Sono disposto a riattraversare il mare, e se un dio mi perseguiterà ancora, sopporterò come ho già sopportato tutto. Ho un cuore paziente.
Giulio Guidorizzi, Ulisse, l'ultimo degli eroi
Nessun commento:
Posta un commento