«Nostalgico, forse» disse Chen, immergendo le fette di zenzero nelle scodelle dell'aceto. Una era crepata, proprio come ai vecchi tempi, come in quel pomeriggio con suo cugino Peishan. All'inizio degli anni Settanta, Peishan era stato uno dei primi giovani istruiti ad "andare nelle campagne per essere rieducato dai contandini poveri." Prima di partire da Shanghai, Peishan aveva portato Chen in quel ristorante, il quale, come gli altri locali dell'epoca, era frequentato soltanto da operai, "secondo la gloriosa tradizione del Partito all'insegna del duro lavoro e della vita semplice." I piaceri della tavola erano considerati una stravaganza borghese e decadente. La gente doveva mangiare in modo frugale e dedicarsi alla rivoluzione. Un gran numero di ristoranti di lusso vennero chiusi. II Nanxiang fortunatamente sopravvisse, grazie ai suoi prezzi incredibilmente bassi: una vaporiera di bambù costava soltanto ventiquattro centesimi, che qualunque lavoratore avrebbe potuto permettersi. Per almeno tre ore, quel pomeriggio Peishan e Chen attesero pazientemente il loro turno.
Qiu Xiaolong, Di seta e di sangue
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