Se la vita consistesse solo in una successione di sensazioni o pensieri scollegati tra loro l'identità non ci sarebbe o, meglio, si risolverebbe in una serie di punti indipendenti l'uno dall'altro, mancherebbe un centro, un «io», che li unifichi in un tutto. Sovente anche i filosofi hanno indicato nella memoria che ciascuno ha delle persone e degli eventi più importanti della sua vita ciò che assicura la permanenza identica di sé stessi pur nel mutare del tempo. Ciascuno è in grado di raccontare la propria storia e questa storia è la sua identità. Pare che il regista Luis Buñuel affermasse: «Si deve incominciare a perdere la memoria, anche solo brandelli di ricordi, per capire che in essa consiste la nostra vita. Senza memoria la vita non è vita e la morte non è che una sorta di amnesia finale, che
cancella una vita intera. Si avverte qui la drammaticità del morbo di Alzheimer, che ha tra le sue manifestazioni la perdita progressiva di memoria, oltre che delle capacità verbali e motorie.
Giuseppe Cambiano, Sette ragioni per amare la filosofia
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