martedì 13 agosto 2024

Invocazione di Ettore ad Enea

Lui nulla, non ascolta le mie inutili domande, ma traendo con angoscia dal profondo del cuore un gemito: 
"Oh fuggi, figlio di Venere, strappati da queste fiamme. Il nemico è dentro le mura e Troia precipita dalla vetta. Anche troppo fu dato alla patria, a Priamo: se un braccio avesse potuto difenderla, il mio l'avrebbe difesa. Troia ti affida le sue sacre icone, i suoi Penati: prendili compagni alla tua sorte e a loro destina quelle mura che fonderai più grandi, traversato il mare"
Così disse e con le sue mani dal segreto del sacrario mi porse le bende, la grande Vesta e il fuoco eterno.

Virgilio, Eneide, Libro Secondo 

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