martedì 13 agosto 2024

Monito di Laocoonte

Davanti a tutti allora, tra la moltitudine che lo seguiva, Laocoonte accorre giù dalla rocca acceso d'ira e di lontano: "Sventurati, che follia vi ha preso? davvero credete partito il nemico o pensate privo d'inganni un dono dei Greci? dimenticate Ulisse? Nascosti dentro questo legno sono rinchiusi gli Achei o contro le nostre mura questa macchina è fabbricata, per scrutare nelle case, sorprendere dall'alto la città, o un'altra insidia ancora vi si cela: non credetegli. Qualunque cosa sia, temo i Greci anche se recano doni". Ciò detto, con tutto il vigore scaglia un'asta smisurata nel fianco della belva, contro le curve giunture del suo ventre. E quella si confisse tremando: al colpo le cavità del corpo risuonarono, misero un gemito.

Virgilio, Eneide, Secondo libro

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